Rimango incuriosito più dal nome della band che dal genere suonato,si perchè Yattafunk mi riporta alla mente un vecchio anime giapponese prodotto nel 1977 dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, per chi non lo avesse ancora capito stiamo parlando di Yattaman. Ascoltando poi il cd di questa band originaria della Capitale d'Italia, l'accostamento non sarebbe poi tanto sbagliato, visto che l'anime era potente e cruento, come il genere degli Yattafunk che riescono a fondere a regola d'arte uno spietato Metal, con l'innesto di spunti Funky e dunque se la matematica non è un'opinione, uno più uno fà due, ed ecco da qui il nome Yattafunk. Yattafunk, Hell Yeah, Pullover, ruvidi e potenti come un treno in corsa, con assenza di contributi da checca, dettate dall'esigenza di introdurre suoni morbidi di synth o campionamenti, giusto per rimanere al passo con i tempi. Questi quattro ragazzi, sotto la super visione della Ghost Label Record, ottengono il massimo con il minimo essenziale e rimangono sorprendentemente al passo. Nella parte centrale di Yattafunk Sucks, questo il titolo del cd, andiamo incontro a ballate come Leggings & Knives, Squirtnado, Hallowed Be Thy Funk, dove l'abilità del gruppo viene esaltata maggiormente da evoluzioni di chitarra che fanno tornare alla mente vecchie glorie come Deep Purple, Led Zeppelin, Infectious Grooves, Iron Maiden, Dream Theater e Grand Funk Railroad. Il debutto più che riuscito per i romani Yattafunk si chiude con Hypocondria e Mr.Ball (The Clochard Killer), dove sembra che la band ne abbia ancora per molto. Qual'è la differenza tra Yattaman e gli Yattafunk? Nessuna, perchè entrambi spaccano!! ascoltare per credere!!
Anticipato dal singolo singolo/video “Io Voglio Volare”, I Later Blast pubblicano il nuovo album “La Luna Nel Pozzo”. In questo nuovo album il calderone di sperimentazioni ed influenze del primo disco iniziano a trovare una strada ed una propria identità, con un cambio di formazione definitivo ed un notevole apporto di contenuti musicali negli arrangiamenti. Interamente registrato presso il SO-PALCO Recording Studio dell’ingegnere del suono Paolo Molinari e masterizzato al Newmastering Studio di Milano da Maurizio Giannotti. Il disco è composto da 11 brani più una traccia di introduzione, tutte composte ed arrangiate dalla band, con diverse prestigiose collaborazioni di musicisti di fama nazionale: il violino di Alessandro Monzi (Area 765, ex Ratti della Sabina) nei brani “L'Ulultato” e “Troubadou”, e la voce di Daniele Coccia (Il Muro Del Canto) nel brano “Scheletro”. Il viaggio che si intraprende nell’ascolto de “La luna nel pozzo” è lungo ed avvincente, non privo di sorprese e mai stancante. La dolcezza del flauto traverso in contrasto con il calore della voce “black”, l’eleganza del pianoforte classico e della chitarra acustica con il ruggire di synth, distorsioni elettriche e voci rock maschili, il tutto sostenuto da una potente sezione ritmica basso-batteria: questo il sound a tratti fantasioso e malinconico, per altri cupo, decadente e tenebroso dei romani Lateral Blast. Un sound che nasce dal bagaglio di ogni elemento della band individualmente e dall’esperienza come gruppo, che li ha visti in molte situazioni vincere premi, calcare palchi importanti, aprire concerti prestigiosi e farsi pian piano strada nell’underground musicale indipendente capitolino. Un disco che merita sicuramente attenzione e soprattutto, consigliato a tutti. "Killerself" è il nuovo lavoro discografico dei Forklift Elevator che segue il primo lavoro della band targato 2015 "Borderline". Killerself è un lavoro che risente l'influenza dei singoli musicisti così da creare per ogni traccia un genere musicale diverso con un sound a se e un'atmosfera metal diversi. Una caratteristica davvero insolita che sicuramente và ad impreziosire l'originalità delle idee su queste sette tracce. Una partenza leggera e d'atmosfera fà da apripista per quello che sarà un percorso pieno di adrenalina e potenza “Bagger 288”, “The 8th Sin”,scaldano i motori che raggiungono il massimo dei giri “Deception”, “Black Hole” e “I Executor” con buoni riff di chitarra decise e una linea vocale che trascina “Killerself” per mano in questo cammino incazzoso e determinato a lasciare il segno. Hidden Side chiude il lavoro, un rullo compressore che ci dà l'impressione che il motore rimarrà accesso e bello energico ancira per molto e dunque noi aspettiamo con impazienza la n uova fatica dei Firklift Elevator. Direttamente da Twente regione dei Paesi Bassi giunge alla nostra redazione un Mini Ep della band dei The Shiva Hypothesis (TSH) dal semplice titolo Promo 2015. Il combo Olandese, con il suo sound dirompente, sulla scia di un Black Metal energico e cruento, ci propone una serie di suoni devastanti e allo stesso tempo corposi concentrati su tre tracce. Si parte con Caduceus, la cui voce marcia primeggia su tutto il sound graffiato dalle chitarre calde e corpose. Praedormitium è la tracce centrale che vede il sostegno di un'atmosfera davvero suggestiva in modalità marcia, calcata da una sezione ritmica dalle mille sfaccettature e ricca di idee. Maze of Delusion chiude il lavoro, una traccia dalle atmosfere più melodiche, senza tralasciare l'intento Death Metal reso tale sempre dal buon lavoro della voce, calata nella parte in modo egregio. I testi di questo lavoro sono centrati su tematiche che spaziano dalla religione alla mitologia. Un lavoro dunque particolare ma ben confezionato. Buona la prima, vediamo se con la seconda prova, magari più ricca di tracce, saremo sullo stesso livello, o magari su livelli più alti! |
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Dicembre 2017
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