Potenza, energia e adrenalina sono gli ingredienti principali che caratterizzano il sound dei Jack Palla, contenuti nell'Ep di debutto dal titolo "Hard Blues". La particolarità di questa band è che gli autori di questo Ep sono due ragazzi batteria e chitarra che suonati nella giusta dose di aggressività generano un sound ruvido e pieno di sana cattiveria. "Body For Rent", la open track un pò Lenny Kravits, un pò Red Hot Chili Peppers, ma tanto Jack Palla con riff di chitarra che graffiano il suono e rendono l'atmosfera incredibilmente raggiante, e non finisce qui perchè la traccia centrale, "Queen Of The Dance Floor" è benzina sul fuoco con l'obbiettivo riuscito di alimentare la corsa di questo treno "Hard Blues" il più velocemente possibile, anche quando la metrica si divide in momenti faster a momenti più light, e chiudiamo con "Lord's Water", un classico del blues sporcato da una chitarra grezza, un basso corposo ed una sezione ritmica semplice ma efficace, il tutto ben amalgamato da una voce che con facilità disarmante riesce a dare il giusto contributo alla causa. I Jack Palla sono l'ennesimo esempio di come sia possibile ottenere il massimo con la semplicità.
"Purity" è un salto indietro nel tempo quando andava in voga la musica dark wave anni '80-90 la cui scena era padroneggiata da bands come The Cure, e il colore preferito era sicuramente il nero con tutte le sue sfumature. Gli Estetica Noir sono i fautori di questo album, che arriva dopo un debutto in punta di piedi nel 2014 con l'Ep "Estetica Noir" e un remastered dello stesso Ep nel 2016, con la consapevolezza di non poter rimanere indietro con i tempi e dunque hanno avuto il merito di trovare un compromesso tra una proposta per certi versi vintage, riportata ai giorni nostri ed arricchita da spunti elettronici e metriche che escono fuori dagli schemi preconfezionati, e una ricerca attenta e meticolosa di quelli che sono i suoni attuali. Il sound darkeggiante e scuro è sicuramente il filo conduttore di tutto il disco, dove si possono trovare atmosfere energiche, "Hallow's Trick", "In Heaven", "I Hate", per citarne alcuni, che si alternano a strutture ritmiche più melodiche e dal sapore quasi malinconico, "Hypnagogia", "I'm Not Scared". I quattro ragazzi di Torino non lasciano niente al caso e centrano l'attenzione anche sui testi dove degrado sociale e impotenza sono i temi principali, un bel concentrato di idee chiare e umiltà con l'unico scopo di ottenere un prodotto che fili liscio come l'olio. Gli "Estetica Noir" con "Purity", hanno fatto centro. Tra il 2007 e il 2008 nasce il progetto Aevum con la pubblicazione del primo demo "Celestial Angel". "Nova Vita" è il secondo demo uscito nel 2012. Mentre il 2014 sarà l'anno in cui la band farà il salto di qualità pubblicando per la Fuel Records Label (Dark Lunacy, Extrema, Death SS, etc..) il primo Full lenght ufficiale "Lous Soul", mentre il 17 Marzo del 2017 viene rilasciato il nuovo lavoro dal titolo "Dischronia". Otto musicisti che si cimentano in un Alternative Metal con contributi orchestrali di pregiata finezza, dove una voce femminile versatile sia lirica che melodica, unita ai cambi di tempo improvvisi e non convenzionali danno quel tocco di originalità che in un contesto generale si andrebbe a perdere, perchè parliamoci chiaro, qui non c'è niente di nuovo, e tutto sentito e risentito, ma l'abilità degli Aevum è quella di generare atmosfere particolari e ricercate. "Dischronia" è arricchito da contributi elettronici ricavati da synth e campionamenti come a completare un progetto rendendolo più unico possibile "Sturm Und Drang", "The Virtual Condition", "Memento Mori" per citarne alcune. Momenti aggressivi seguono atmosfere più melodiche quasi malinconiche, testimonianza che la band riesce a suonare tutto quello che vuole senza porsi limiti. Un viaggio pesante, se alla fine contiamo che siamo di fronte a tredici tracce per un totale di un'ora circa, ma la struttura dei brani e la qualità davvero ottima nella registrazione dei brani rendono l'ascolto piacevole. Bel lavoro per questa band che sembra abbia trovato la dimensione giusta per il loro cammino che ci auguriamo sempre più ricco di soddisfazioni. Quattro menti diverse per esperienze musicali che decidono di cimentarsi in un unico obbiettivo quello di fare musica alternative rock con testi in italiano senza preoccuparsi troppo del fattore originalità ma bensì di trasmettere in maniera diretta ed efficace il messaggio che scaturisce dalle note dei loro strumenti. Stiamo parlando degli Evel, combo di Legnano (MI) che inizia la propria avventura musicale nel 2011, pubblicando a Settembre dello stessa anno l'Ep autoprodotto dal titolo "Nylon, Legno e Valvole". Nell'inverno dell'anno successivo grazie ad un'esperienza live acustica prende forma il secondo Ep dal titolo appunto "Acoustic Set #1". Per la pubblicazione del Full lenght si dovrà attendere tre anni quando nell'Ottobre del 2015 la band rilascia il nuovo lavoro titolato "Crepuscolare". Un progetto che trasmette adrenalina fin dalle prime battute con la traccia "Non Appartiene a Me", il sound caldo della sezione ritmica viene esaltato da riff di chitarre grezze e ben assemblate, il ritmo si fà sempre più intenso man mano che scorre l'ascolto con una voce decisa e trascinante "Requiem". Non mancano gli spunti melodici sporcati in maniera sporadica da un basso ruvido e da note di chitarra che riescono a graffiare l'atmosfera "L'Urlo" , "Giuda (Il primo uomo dalla Luna)" per citarne alcune. Nove tracce per un totale di trenta minuti circa che senza troppi complimenti vanno dritto al sodo, facebdo intendere che la band nel corso dei suoi anni ha instaurato una buona dose di sinergia e intesa quanto basta per assicurarsi un futuro pieno di soddisfazioni. "Crepuscolare è un album adatto ad un pubblico amante del classico rock italiano energico e piacevolmente spudorato. |
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Dicembre 2017
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