Fresco Fresco e per la Clinica Dischi, Il solista cantautore Bolognese Gin Gerani pubblica il suo debutto ufficiale dal titolo “Caona (Vocacledo)”, . L'artista dichiara che “Caona (Vocacledo)” è una sinossi d’emotività, desiderio, speranza e romanticismo, d’amore per la donna e d’amore per l’amore stesso verso la figura femminile, affrontata con gli occhi di chi cerca di dipingerne le “Divine Forme” in un contesto di vera e propria ricerca antropologica e sociologica, a partire dal bisogno di contatto fisico ed animico, fino ad arrivare ad una riflessione intensa sulla solitudine ed il contrasto tra la sua accettazione e la speranza di vincerne gli aspetti più desolanti. E noi rincariamlo la dose aggiungendo che “Caona (Vocacledo)” è un disco leggero, che si lascia trasportare fin dai primi passi, senza lasciare niente d'intentato e banale anche quando siamo di fronte a momenti demenziali che tra le righe di demenziale non hanno proprio niente. Intro d'atmosfera dai suoni freschi con "Che cosa vali" per poi proseguire con brani dal sound più energico e ruvido Dottor Seduttore Il Ritorno di Giovanni, dal sound più squillante grazie alla voce femminile di supporto a quella di Gin. “Caona (Vocacledo)” trova spazio anche a momenti più intensi e malinconici con la bella Musita, Estetica ed Etica e Vento. Il lavoro si ravviva con Musiverso, Salvador D'Alì e la traccia di chiusura Karma, che ci riconducono inevitabilmente a Elio e le Storie Tese con sonorità ora light ora più intense ma senza calcare troppo la mano. “Caona (Vocacledo)” è un debutto, ma dal sound maturo e piacevole all'ascolto, l'artista ha le idee molto chiare e i frutti si sono visti già con questo lavoro che noi consigliamo a tutti, mettallari esclusi, ovviamente!!
Gli Hellyum sono un terzetto della Repubblica Ceca (Vyškov) che debutta sul mercato discografico con l'album "Fantaziare". Un sound dalle linee Metal con atmosfere grezze e graffianti. Dopo un'intro d'atmosfera e inquietante si passa ad una sound più grintoso e pieno di adrenalina con la ruvida Digato borba, mentre nel brano successivo Krakosa, si possono apprezzare spunti più melodici ma sempre taglienti e scuri. La voce rauca e scream riesce ad imprimere per tutta la durata del lavoro un sound più marcato e grezzo, buone anche le ripartenze con cambi di tempo la cui voce riesce ad essere efficente anche nei momenti più puliti "Testorama Tepe". Un debutto maturo e ben studiato, che promette bene . Una band che farà sicuramente parlare di se in un futuro molto prossimo. Dopo un EP e la partecipazione ad uno split, la band greca dei Benefactor Decease pubblica il primo Full Lenght ufficiale "Anatomy of an Angel" per la Xtreem Music. Un bel Crossover con venature Thrash Metal sulla falsa riga di formazione veterane del campo Cryptic Slaughter e D.R.I. . Chitarre taglienti, veloci e devastanti, questo può essere quello a cui và incontro l'ascoltatore in generale. La band trova spazio per atmosfere crude con sprazzi di suoni più chiari e cristallini, Intro - Intermental Excitation, Anatomy of an Angel, Abandonement to the Hanger, Lyssa. L'ascolto di questo Full lenght richiama un pò l'attenzione anche ai primi Anthrax i cui riff di chitarra uniti alla sezione ritmica infondono adrenalina ed energia a tutto il lavoro. Una voce scream, ruvida ed aggressiva, completa il quadro generale di "Anatomy of an Angel", bello e piaceviole all'ascolto. Un Full lenght di tutto rispetto con un livello di registrazione notevole che evidenzia ancora di più le buone doti di questa band Greca. Ascoltare per credere. Band Australiana (Dark Symphonica) attiva come formazione strumentale fino al 2010 anno in cui sente l'esigenza di completare la formazione con una voce femminile ed entrare così in studio di registrazione a Maggio del 2012 per la realizazione de primo Full lenght ufficiale "Immersion". Gli ostacoli incontrati per la realizzazione di questo lavoro porta la band a pubblicarlo solo a distanza di tre anni. Così nel 2014 "Immersion" prende vità. Siamo di fronte ad un mix di potenza ed atmosfere teatrali, grazie ai contributi strumentali generati dall'intreccio di archi e pianoforte. Un manto di adrenalina si stende su tutto il lavoro con le tracce energiche di Envy, Aphosis e Goliath dove le chitarre crude e calde vanno ad interagire alla perfezione con una sezione ritmica decisa e ben assestata. Un album equilibrato che presenta anche momenti di malinconia sapientemente distribuiti con Chains of Misfortune, Farewell, Estrella e Sent me Free. Immersion nonostante una sezione vocale pulita e limpida non eccelle per originalità, ricondecendo la mente a bands di spessore come Opeth, Nightwish, Epica. Un debutto comunque maturosia tecnicamente che nella scelta dei suoni. Buona la prima. |
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Dicembre 2017
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