Chiral è un progetto One man band di stampo BlackMetal Folk che prende forma nel 2013 a Piacenza. Alla fine del 2013 nel corso di 2 demo, 2 album di Spalato e un full-length, Chiral cerca di trascendere il paesaggio nebbioso delle terre del Nord Italia con un nuovo approccio atmosferica metallo post-nero. Nell'Autunno del 2015 esce il secondo Full Lenght "Lines&Lands" un progetto completamente indipendente dalla produzione alla distribuzione sia digitale che fisica. Venendo alla parte tecnica di questo lavoro siamo di fronte a sonorità ipnotiche e rilassanti come già si può ascoltare dalla traccia di apertura "Mirroring Sleep". Con il proseguo dell'ascoltole sonorità si fanno più scure e ruvide accentuate da una sezione di chitarre energiche "Line I", "Line I reprise", la parte centrale, "Line II" e "Line II reprise" ricostruisce la linea iniziata con ele due tracce precedenti dove un sound marcio e graffiante si altrna ad uno più pulito e chiaro, tuttoben amalgamato da una voce aggressiva che dà una bona spinta. "Sleepping Mirror" è la traccia di chiusura che definirei un'outro di sette minuti, fatto di suoni scuri e d'atmosfera un pò alla Enigma ma pompati ed enfatizzati nella giusta dose. I temi lirici si basano principalmente su introspezione, la natura, la solitudine, il dolore, la morte e anche l'amore. Un lavoro sicuramente originale che se ascoltato con la giusta concentrazione può essere gradevole all'udito.
Schio (VI)Luglio 2015, dall'unione di quattro ragazzi Vittoria Cavedon (voce), Riccardo Persico (synth/drums), Stefano Maino (bass/guitar/bass synth), Mattia Tagliapietra (guitar) prende forma il progetto "Plastic Lungs" che si concretizza il 22 maggio del 2016 con il debutto del primo Ep Autoprodotto titolato "Chameleon". I quattro brani che formano l'EP marcano un genere Electro Pop, con influenze shogaze e downtempo. Una partenza morbida e d'atmosfera con la open track "Chameleon". Falco la seconda traccia rispetta il punto di preso di non esuberare troppo in ballate energiche e vive, ma rmane molto dolce e leggiadro grazia anche ai contributi synth che danno volume e consistenza alle tracce. Notes è la traccia che continua a rendere questo debutto minimale ma essenziale. La traccia di chiusura "Song For A Moter" risulta quella più riuscita e ben assestata con una linea di chitarra che riesce ad alzare lo spessore qualutativo dell'Ep sia in fase di pulito che in fase di graffiato dove si avverte una leggera aggressività sul finale, senza mai uscire dalle linee elettro pop. “Chameleon” rappresenta il trampolino di lancio ed un punto d’arrivo frutto di tanta sperimentazione e voglia di fare in cui non mancano influenze di artisti come gli Atoms for peace, Bonobo, Tycho e Florence + the machine. Un debutto ben riuscito che lascia l'acquilina in bocca in attesa di un piatto più consistente, ma se queste sono le premesse varrà la pena attendere.
Avevamo già avuto modo di recensire il primo lavoro della band dei Baryonyx, "Trias" ed ora si ripresentano alla nostra redazione con in nuovo Full Lenght "Fuori Il Blizzard". Un album con innesti che hanno dato alla band una marcia in più regalandoci ballate intense e spensierate, fino a momenti più crudi e leggermente scuri. I generi che si trovano in questo secondo lavoro che vede il prezioso contributo di Led Green sono vari, si passa dalla classica traccia rock "Mondo A Colori", fino ad arrivare ad una song con punte Punk Rock "Bonacciale" senza rinunciare a brani elettro Rock Dance allo stato puro "Voce 84", ma il denominatore comune che abbraccia "Fuori Il Blizzard" è la scia di campionamenti elettro rock che riesce ad amalgamare e dare originalità e fantasia a tutto il cd senza che la band rinuncia alla propria vena Rock per mezzo di una chitarra dai riff ruvidi e puliti allo stesso tempo. Un Full Lenght che sposta i Toscani Baryonyx su un gradino più alto di dove li avevamo lasciati e che dimostra una maturazione sia nella scelta dei suoni che nella qualità di composizione.
Trio attivo sul mercato dal 2007 che nonostante siano al loro debutto vantano esperienze singole di tutto rispetto. Gli OIL presentano il loro esordio discografico per la Garage Records con il primo Ep di cinque brani dal titolo "Electroshock Serenade". Un sound morbido che si piazza tra l'Alternative Rock e l'Indie Rock, lento ma non troppo, suonato con una semplicità disarmante a colpi di slide, riff lenti e tecnicismi sulla chitarra che vanno ad esaltare una linea ritmica calda semplice ma efficace. "Carefully", "Do It". Particolare "Bullet" suonata ai minimi termini con voce e chitarra nella parte iniziale per poi far entrare il resto della ciurma con suoni british , dalle sonorità scure. Rattlesnake garantisce continuità ritmica all'album che si chiude con una ballata lenta dalle atmosfere quasi malinconiche "New Escape". I cinque brani che compongono "Electroshock Serenade", rappresentano un piccolo concept che ruota intorno all'idea di fuga e di evasione. Un processo di liberazione delle coercizioni emotive. In particolare si focalizzano sull’esigenza di sciogliere i legami emotivi che rappresentano la zavorra che consente alla nostra interiorità di spaziare. Buon esordio per questo trio che sembra abbia imboccato la strada giusta. |
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Dicembre 2017
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