Grunge-Stoner-Punk sprigionato dalla potenza graffiante del combo dei Killer4 nello specifico da Dario (Voce e Chitarra) - Roby (Chiatarra e Cori) - Ale (Basso e Cori) - Russell (Batteria) che prendono vita a Novembre del 2015. L’affinità musicale dei componenti e la progettualità comune danno subito vita ad un primo Ep di cinque brani per la "Sliptrick Records". La open track "The Pain's Inside", scalda subito i motori con sezioni di chitarre ruvide e ben assestate. Il viaggio procede con una ballata interessante in piena regola Grunge dove la sezione ritmica spacca e interagisce alla perfezione con una linea vocale sui giusti binari senza mai deragliare "Run Away", le due tracce successive, tengono alto il ritmo regalando un'atmosfera intensa e ricca di sonorità profonde e belle pompate "Stretch Out Your Hand To Me", "Borderline Girl". I Killer4 chiudono con un brano che rallenta la corsa "Release Me" alternado fasi melodiche a intrecci più incisivi, senza però far perdere d'intensità questo prodotto davvero interessante che gli amanti del Grunge-Stoner-Punk non faranno fatica ad amare.
Silent Carnival alias Marco Giambrone torna alla ribalta con il secondo lavoro composto tra l’autunno del 2014 e l’estate del 2015, "Drowning at Low Tide" targato Viceversa Records/Audioglobe. Un album arricchito dal prezioso contributo di alcuni musicisti-ospiti coinvolti: la voce ieratica di Carla Bozulich, la viola lancinante di John Eichenseer, i field recordings di Matteo Uggeri, il violoncello di Andrea Serrapiglio e la voce di Carlo Natoli. "Drowning at Low Tide" è un prodotto dalle sonorità scure, profonde il cui andamento delle tracce oltre che a richiamare forme di Folk davvero calde riesce a imprimere una vaga senzazione di Alternative Doom. Un'album intenso che solca profonde atmosfere quasi inquietanti, come inquietanti sono i testi spesso in prima persona che affrontano tutto il disagio, la frustrazione, l’inadeguatezza e la rabbia trattenuta. Musica come unica via di liberazione dai propri fantasmi interiori. Non vi aspettate un'esplosione di energia e adrenalina, anzi siamo di fronte ad una linea davvero macabra e depressiva, e forse era quello che voleva trasmettere il nostro amico Marco, che se così fosse, ha fatto davvero centro. Gli innesti di archi e leggeri synth riescono ad ammorbidire il colpo rendendo meno psichedelico e pink floydiano, "Drowing at Low Tide". Se queste righe vi hanno incuriosito non vi rimane che ascoltare e giudicare.
I Milanesi Death Town Dingo prendono forma nel 2014 mettendo a disposizione del progetto le loro diverse esperienze provenienti da generi diversi (metal, punk, hardcore e grunge), con l'intento di scrivere brani d’impatto ma senza tralasciare l’aspetto melodico. Per il loro debutto ufficiale bisognerà aspettare due anni a causa di un cambio di Line Up che vedrà l'ingresso di Sergio alla batteria a luglio 2015 che finalmente darà potenza e carattere alla sessione ritmica e così a Settembre del 2016 la band pubblica per Casket Music e Copro Records l'album dall'omonimo titolo. Il combo italiano propone un genere Alternative Rock con innesti Grunge e Stoner. Dieci tracce per una durata di circa quaranta minuti che vedono come risultato finale un sound energico fin dalle prime battute "Delete Your Life","Fog and Cop" con spunti di chitarra che scaldano l'atmosfera. I Death Town Dingo, riescono a proporre, momenti, anzi attimi melodici che inseriti nei punti giusti riescono a fare la differenze ""Surfing on my Soul", "Child", "Waiting For You", ma il risultato finale comunque è sempre e solo un amalgama calda e bella profonda grazie ad una sezione ritmica cupa e precisa tenuta insieme da una voce graffiante. Un debutto sofferto che rischiava di rimanere incompiuto, ma la pazienza è la virtù dei forti ed i Death Town Dingo sono stati meritatamente premiati con un bel Full lenght che merita tutta l'attenzione possibile. Dunque fatevi sotto e non fatevi scappare questo debutto con i fiocchi. Formazione di Venezia che muove i primi passi nel 2012 per raggiungere l'anno dopo la piena stabilità. Nel corso del 2013 hanno modo di comporre materiale proprio e iniziare una intensa attività live tra le provincie di Venezia, Padova, Vicenza e Treviso, fin dall'inizio aspetto fondamentale per la band. "Gosthing" è il loro primo EP ufficiale ma il 2014 vede la dipartita del bassista e sarà poi l'anno in cui i Katana Bloom questo il nome della band sono in continua ricerca di un nuovo bassista e in fase di creazione. Questo porta in combo a pubblicare finalmente nell'Aprile del 2016 il primo Full lenght Ufficiale "FWSYCFD" (Football Won't Save Your Children From Drugs). FWSYCFD vede una base rock garage, con innesti interessanti di punk, hard rock, prendendo spunto da bands come Led Zeppelin e Deep Purple. Un disco crudo, graffiante, reso più morbido da una linea vocale melodica che ha il compito ben riuscito di alleggerire il lavoro della band dagli spunti adrenalinici ed energici. F.E.A.R., Shadows By My Side, Myself The Enemy, sono alcune delle tracce che mi hanno colpito. FWSYCFD è caratterizzato da momenti più frenetici che si vanno bruscamente ad interrompere per dare modo a chitarre e sezione ritmica di esprimersi al meglio per poi ripartire a tutto fuoco, in un insieme di suoni devastanti. Buona prova dunque per i Katana Bloom anche se, non sono originali al 100%. Ma le idee ci sono e sono valide dunque avanti così! |
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Dicembre 2017
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