Secondo album per Stefano Meli dal titolo "No Human Dream" pubblicato per la Seltz Recordz e che vedrà laluce il 28 di Aprile. L'album, segue il debutto titolato "Ghostrain". Cinque tracce strumentali corpose dislocate su momenti ritmici intensi "Petra" che si vanno ad alternare a sonorità più leggere coadiuvate da una chitarra pulita che sembra essere la soluzione più usata per questo album accompagnata da una serie di figure di archi che tendono ad impreziosire il lavoro "Tree". "Rain", caratterizzato da un'atmosfera surreale generata dall'innesto di uno slide, rende ancora più originale "No Human Dream" che si và a chiudere con un altro brano soft come Noose che nella parte finale sembra subisca un'impennata ritmica, ma è solo un illusione perchè il disco termina in punta di piedi senza troppe pretese ma con una semplicità unica. Che dire, "No Human Dream" è indubbiamente un buon lavoro semplice diretto e di facile ascolto, tutti ingredienti che fanno alzare il pollice in sù!
L'ORA X è un progetto che nasce dall'idea dei due fratelli Mangano, già protagonisti nella scena metal con la band Yattafunk. L'album che pubblicano per la Ghost Label Record dal titolo "Sottovoce" è un buon alternative metal che calca le orme di bands già note sulla scena come Korn, Limp Bizkit. Il cantanto in italiano si rivela la scelta vincente benchè sia molto difficile ottenere buoni risultati accostando l'italiano a questo genere musicale. I L'ORA X ci riescono in pieno regalando momenti concitati e di forte impatto alternati a scenari più leggeri dalle melodie intense. Undici brani che scivolano via senza intoppi, a partire dalla open track "Animae" dal sound fluido che lascia spazio a riff di chitarra adrenalinici che incattiviscono il brano. Le chitarre ruvide sostengono in maniera egregia una linea vocale versatile che si adatta bene alle esigenze dei brani riuscendo a pulirsi su tracce più cristalline quasi malinconiche come ad esempio la bella e suggestiva "Io Ci Sarò" e la traccia di chiusura "Sottovoce". Un lavoro dalle sonorità convinceti, considerando il buon livello di registrazione, segno di una maturazione musicale dei due fratelli all'altezza della concorrenza. Nati artisticamente nei primi mesi del 2013 il combo catanese dei Clustersun torna alla ribalta con il secondo album "Surfacing To Breathe" a tre anni di distanza dall'esordio con Out Of Your Ego (Seahorse Recordings). Otto tracce dal sound corposo, che generano atmosfere incalzanti e aggressive. Le sonorità molto british collocano il nuovo lavoro della band su un piano Alternative Rock, reso grezzo dai riff di chitarra graffianti che vanno a dare un buon supporto ad una sezione ritmica potente ed allo stesso tempo aggressiva. Il tutto enfatizzato da una buona dose di profondità sonora che amplifica ancora di più il progetto rendendolo piacevole all'ascolto. Interessanti le tracce come "ANTAGONIZE ME" e "THE WHIRLING DERVISH". I Clustersun, dimostrano padronanza strumentale e buon bagaglio di idee riuscendo a regalare anche momenti più intensi quasi malinconici con la calda e lievemente darkeggiante "DONT LET THE WEIGHT OF YOUR SOUL DRAG YOU DOWN" e "SURFACING TO BREATHE" le cui intenzioni sono ai limiti di un concetto psichedelico che in questo caso è una soluzione azzeccata e che rende originale ancora di più il progetto. L'energia e la dose di adrenalina impiegata per la chiusura di questo sencondo album con le tracce "EMOTIONAL PAINKILLER" e "EVENT HORIZON", con timidi richiami agli U2 fanno capire che i Clustersun, ne hanno ancora di voglia di fare e suonare e questo è un buon segno perchè sarebbe un peccato il contrario, sperando di non dover attendere altri tre anni per il nuovo lavoro, noi saremo sicuramente qui ad attenderli. Trio di Salerno formato da Luca Buoninfante alla batteria, rumori e cori, Marco Galante al basso e Lucio Auciello alla voce, chitarre e sintetizzatori, che pubblicano sotto il nome di Zaund, l'Ep di debutto dall'omonimo titolo. Cinque tracce che si possono collocare nel classico degli Alternative Rock con testi in italiano. Il sound di questo lavoro si presenta leggero lievemente ruvido quando le chitarre accennano un impennata ritmica che dà vita al progetto “Orizzonte”, “Silenzi” e “Verranno A Prenderci”. Ma la linea morbida risulta essere la seconda alternativa sapientemente spalmata in brani come “Immagini dal Mondo” e il brano di chiusura “Oltre la riva”.La linea vocale riesce a fare la differenza rendendo questo Ep incisivo e apprezzabile all'ascolto. Un debutto originale e senza troppe pretese, in punta di piedi come a voler testare la scena o le potenzialità della band. Potenzialità che ci sono e che a mio avviso vanno sfruttate ancora di più per ottenere risultati migliori, ma già questo Ep è un buon avvio. |
Archivio Rec.
Dicembre 2017
|