"Purity" è un salto indietro nel tempo quando andava in voga la musica dark wave anni '80-90 la cui scena era padroneggiata da bands come The Cure, e il colore preferito era sicuramente il nero con tutte le sue sfumature. Gli Estetica Noir sono i fautori di questo album, che arriva dopo un debutto in punta di piedi nel 2014 con l'Ep "Estetica Noir" e un remastered dello stesso Ep nel 2016, con la consapevolezza di non poter rimanere indietro con i tempi e dunque hanno avuto il merito di trovare un compromesso tra una proposta per certi versi vintage, riportata ai giorni nostri ed arricchita da spunti elettronici e metriche che escono fuori dagli schemi preconfezionati, e una ricerca attenta e meticolosa di quelli che sono i suoni attuali.
Il sound darkeggiante e scuro è sicuramente il filo conduttore di tutto il disco, dove si possono trovare atmosfere energiche, "Hallow's Trick", "In Heaven", "I Hate", per citarne alcuni, che si alternano a strutture ritmiche più melodiche e dal sapore quasi malinconico, "Hypnagogia", "I'm Not Scared". I quattro ragazzi di Torino non lasciano niente al caso e centrano l'attenzione anche sui testi dove degrado sociale e impotenza sono i temi principali, un bel concentrato di idee chiare e umiltà con l'unico scopo di ottenere un prodotto che fili liscio come l'olio. Gli "Estetica Noir" con "Purity", hanno fatto centro.
Il sound darkeggiante e scuro è sicuramente il filo conduttore di tutto il disco, dove si possono trovare atmosfere energiche, "Hallow's Trick", "In Heaven", "I Hate", per citarne alcuni, che si alternano a strutture ritmiche più melodiche e dal sapore quasi malinconico, "Hypnagogia", "I'm Not Scared". I quattro ragazzi di Torino non lasciano niente al caso e centrano l'attenzione anche sui testi dove degrado sociale e impotenza sono i temi principali, un bel concentrato di idee chiare e umiltà con l'unico scopo di ottenere un prodotto che fili liscio come l'olio. Gli "Estetica Noir" con "Purity", hanno fatto centro.