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NitroDive: tornano in Italia per 4 date!

31/3/2016

 
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Dopo il successo del tour dello scorso Ottobre, che li ha visti protagonisti nel nostro Paese per la prima volta, School Of Rock è lieta di annunciare il ritorno del trio svedese NitroDive. Freschi di pubblicazione del loro terzo album, ''Schock Treatment'' (GAIN/Sony Music), lo scorso 25 Marzo, contenente unicamente una loro rivisitazione dei più famosi brani dei Ramones, tornano ad Aprile con il loro show esplosivo per ben quattro date.

Ecco i dettagli:
giovedì 14/4 @ Officine Sonore – Vercelli
venerdì 15/4 @ Old Saloon – Pederobba (TV)
sabato 16/4 @ Borderline – Modena
domenica 17/4 @ Rock ‘n’ Roll – Rho (MI)



Stortregn annunciano il loro prossimo album "Singularity"

31/3/2016

 
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La band degli Stortregn firmano per la Non Serviam Records per la loro prossima uscita  "Singularity".
L'album realizzato con la partecipazione di alcuni illustri musicisti verrà pubblicato il 26 Maggio. Un ritorno all'aggressività nel mondo metal.


Land Of Blue Echoes: il ritorno di Marco Ragni!

29/3/2016

 
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"Suono e scrivo canzoni per liberarmi dalle costrizioni della vita e per enfatizzare tutto il bello che mi circonda. Non mi sono mai fatto ingabbiare da schemi e non ho mai voluto replicare un sound o un’atmosfera. Ho sempre cercato di rielaborare tutte le mie influenze mettendoci quello che ho nella testa non come musicista, ma come persona. Mi sono sempre immaginato come un vulcano pieno di mille riferimenti artistici pronto a eruttare nuove canzoni rielaborando ciò che ho ascoltato, usando prevalentemente la mia sensibilità. Spero che si riesca a sentire un sound “Marco Ragni” e non qualcosa che assomigli ad una operazione nostalgica". Una dichiarazione importante, quella di Marco Ragni, che riflette in pieno lo spirito - personale e non imitativo, riconoscente verso il classic rock ma ricercato - del nuovo album Land Of Blue Echoes. A due anni dal doppio Mother From The Sun, ancora una volta con l'etichetta americana Melodic Revolution Records, Marco Ragni torna con un lavoro ambizioso, all'insegna di un prog-rock sganciato da atmosfere e tematiche canoniche, caratterizzato invece da un crocevia di influenze che vanno dalla psichedelia al nuovo rock internazionale, passando per gli amatissimi Pink Floyd. Non è un caso che in Land Of Blue Echoes spicchi proprio Durga McBroom, dal 1987 corista per Pink Floyd e David Gilmour. Insieme a lei special guest come Fernando Perdomo, Peter Matuchniak, Jeff Mack (Scarlet Hollow), Colin Tench (Corvus Stone), Vance Gloster (Gekko Project), Hamlet (Transport Aerian) e Jacopo Ghirardini (Stalag 17). Al centro dell'album un Ragni meticoloso polistrumentista, come accade dagli inizi della sua discografia solista: "Non sono mai riuscito con una vera e propria band ad avere il suono che avevo in mente, così ho deciso che era meglio per me fare da solo e trovare dei bravi session man che mi potessero dare una mano dove io mancavo. Questa scelta ha fatto si che io sia anche riuscito a ottimizzare i tempi e a registrare sei album in sei anni, cosa impossibile con qualsiasi altra formazione io abbia avuto".Attivo dalla seconda metà degli anni '80, titolare di cinque album in proprio e due live, Marco Ragni immagina un progressive moderno e accattivante, una "terra dagli echi blu" in cui possano esprimersi svariate influenze, rielaborate alla luce della propria personalità: "Ascolto molto underground perché credo ci sia ancora voglia di sperimentare e perché c’è sempre qualche spunto interessante da far mio. Mi hanno entusiasmato Midlake, War On Drugs, Jonathan Wilson (mi piacerebbe averlo nel prossimo disco!), vado matto per i vecchi Ozric Tentacles, i Porcupine Tree fino a Lightbulb sun e non manco mai di farmi un salto dalle parti di Haight Ashbury per ascoltare Grateful o Jefferson oppure nella Swinging London, e adoro anche tutta la black music". Brani estesi come Horizons e la suite Nucleus, pezzi più concisi che rievocano sapori jazz-rock, neopsichedelici, funk e art-rock, ospiti stranieri e l'uso dell'inglese rendono Land Of Blue Echoes un album dalrespiro internazionale: "Non ho mai amato particolarmente la musica di casa mia. A parte i grandi gruppi prog anni ‘70 e qualche stella come Battisti, Gaber o Rino Gaetano, non ho mai sopportato tutta quella musica esistenzialista anni ‘90 e la musica leggera dagli anni ‘80 in poi. Non è stato difficile per me avere un respiro internazionale vista la mia profonda passione per tutta la musica d’oltremanica e oceano".

Marco Ragni:
vocals, acoustic and electric guitars, keyboards,
bass, lap steel guitars, greek bouzuki


Special Guests:
Durga McBroom (Pink Floyd): Vocals
Peter Matuchniak: Lead guitar
Jeff Mack (Scarlet Hollow): Bass
Jacopo Ghirardini (Stalag 17): Drums
Fernando Perdomo: Lead guitar on “Money doesn’t think
Colin Tench (Corvus Stone): Lead guitar on “Between moon and earth
Vance Gloster (Gekko Project): Keyboards and Hammond Organ
Hamlet (Transport Aerian): Bass on “Queen of blue fires”


YATO – Fuck Simile

29/3/2016

 
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Primo album in italiano per l'artista electro vocal fiorentino: un vortice sonoro e linguistico ricercato per un'espressione viva della sua generazione. YATO, cantautore electro vocal (nome d’arte di Stefano Mazzei) che si era già presentato al pubblico con alcuni singoli e video a fine 2014, annuncia l'uscita di Fuck Simile, primo album in italiano.
Otto brani fra cantautorato ed elettronica, alternative rock e dance con uno stile ricercato di testo; musica e parole come soggettiva esperienza della quotidianità e della sua generazione. Tra le influenze di riferimento Nils Frahm, Dub Fx, Chet Faker, Peter Gabriel, Sigur Ros, Radiohead; Lucio Dalla, Marta sui Tubi, Calibro 35. Un disco vorticoso che non abbandona l’ascoltatore bensì lo lascia in preda a ritmi, sonorità, parole ed echi che muovono tutto il concept: una forma canzone particolare, come in Servo di un’idea, In-Nocuo, Angoli di, Mondo Corrotto e, allo stesso tempo, particolarmente radiofonica. Un progetto dal sapore editoriale ed artistico tutto suo, un’anima underground che si esprime con i vocal loop nella scrittura e composizione della forma canzone in stile cantautorale. Dalle vocal version ad un'elettronica raffinata come vero e proprio leitmotiv per testi con riferimenti a condizioni sociali e soggettive della “X” generation. In programmazione per date live con questo nuovo progetto solista, YATO ha i suoi precedenti fra cui si ricordano l’open live set di Richard Dorfmeister, la partecipazione a festival internazionali di surf (SingleFinn) e raduni motociclistici fino ai concerti con il suo precedente progetto Sea Sound Radio in club e location suggestive quali Rocca d’Aghinolfi (Massa Carrara), Piazza del Duomo (Pietrasanta, Lucca ) e Le Murate (Firenze).
L’album, auto-prodotto, è disponibile dal 28 marzo 2016 nei principali digital store (iTunes, Spotify, Amazon, ecc.) o in copia fisica diretta sul sito ufficiale www.yato.it Dopo il videoclip di Servo di un'idea (https://youtu.be/P3HlesHLlDA), YATO presenta il nuovo singolo Ormonauti: “Un boom dance dal beat estivo con stacchi e “frenate” dedicato ad una generazione in preda ai propri sensi, alle proprie immagini erotizzate, che del virtuale ne fa solo l’unico modo possibile di evadere e godere. Una forma canzone che svuota il ritornello dalle pienezze strumentali per mettere ancora più in risalto il tipo di messaggio.”


Tracklist

1. Servo di un’idea
2. Ormonauti
3. Angoli di
4. In-Nocuo
5. Mondo Corrotto
6. Solo al piano solo
7. Viziù
8. Servo di un’idea (remix)
e viva della sua generazione.
ato per un'espressione viva della sua generazione.


"My Agony" video premiere dei "Reject The Sickness" 

29/3/2016

 
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"My Agony" è la traccia scelta per il video premier della band Belga dei Reject The Sickness tratto dall'album "Chains Of Solitude" pubblicato per la Mighty Music Record. Guy, Il frontman dei Reject The Sickness dichiara approposito del video: "Il video "My Agony" è stato girato da Malika Maria AtWork (Malika fa visivi su grandi spettacoli dal vivo) Il testo della canzone descrive la lotta interiore di un trauma dopo molestie.

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