Dopo la buona recensione fatta dalla nostra redazione per il loro album "Whoa!" abbiamo deciso di scoprire più affondo cosa si nasconde dietro il nome di questa band italiana DIY.
Ciao ragazzi, iniziamo subito con il chiedervi
01) Com'è nato il nome Biffers ?
Il nome Biffers è ispirato a Biff Tanner, il "cattivo" della trilogia di Ritorno al futuro
02) Come nasce un brano musicale ?
Nel nostro caso è generalmente Dario a gettare le basi del pezzo, melodia e struttura. Dopodiché cerchiamo di prendere confidenza con il brano e cerchiamo l'ispirazione provandolo insieme, prima di definire in fase di preproduzione gli arrangiamenti esatti e completare i testi, per poi ultimare il lavoro nel nostro studio. Avere un produttore nella band (Tommi) è molto utile e ci permette di rispettare la nostra ottica DIY
03) Siete soddisfatti del vostro nuovo lavoro o avreste cambiato qualcosa? E nel caso che cosa?
Siamo sempre soddisfatti del nostro lavoro, anche se siamo sempre più smaniosi di fare meglio con quanto seguirà
04) Da un'etichetta Italiana a una Americana sono rimasti buoni i rapporti con la label che avete
lasciato e come vi segue la label Americana?
Noi non abbiamo lasciato nessuno, Inconsapevole Records è una realtà locale a cui siamo molto legati e con cui siamo in contatto quotidianamente, che nel caso di Whoa! ci ha aiutato con la promozione del supporto fisico. Non è escluso che questo accada anche con i prossimi lavori. Kung Fu Records invece si occupa della distribuzione digitale e della promozione USA
05) I Biffers si frequentano anche al di fuori del contesto musica
Prima che una band i Biffers sono una gang, un gruppo di amici, una tribù. Viviamo insieme, mangiamo insieme, usciamo insieme
06) “Whoa!” riprende molto le sonorità dei “Green Day” a discapito di un bel po' di originalità da parte vostra. Come la vedete questa condizione?
Il nostro primo disco Whoa! è una raccolta di brani scritti tra il 2007 e il 2009, messi insieme nel 2010 e registrati nel 2012.
Di certo all'epoca non ci aspettavamo un capolavoro, ma nemmeno di ricalcare troppo le orme altrui.
In comune con i Green Day più che le sonorità abbiamo lo stile, un power trio che fa musica rock abbastanza veloce, ma i nostri suoni, voce di Dario in primis, se ne discostano abbastanza.
La ricerca di un sound personale "che stia in piedi" prevede tempo e dedizione, siamo certi che arriverà anche questo.
Ne avrete conferma con i prossimi lavori in uscita più avanti quest'anno.
07) La situazione live per i Biffers è buona oppure anche voi sentite il peso della crisi?
La situazione live è ottima, il nostro impegno ci ha permesso di andare in Europa per 4 volte e di girare in lungo e in largo l'Italia. Nel 2015 sono previsti altri 2 tour europei.
08) Come giudicate la scena Underground Italiana?
La scena underground è gremita di ottime band, ma noi italiani siamo viziati dal sole e dalle ragazze, non abbiamo la dedizione al rocknroll tipica degli anglosassoni o degli scandinavi. Se non siamo ancora riusciti a affermarci nel panorama mondiale è solo per la nostra pigrizia.
09) Che cosa farete da grandi?
Le stesse cose che facciamo ora.
Cerchiamo di fare buona musica da proporre alle persone, tentando di condividere con esse dei bei momenti.
Lavoriamo (poco) e dedichiamo tutto al nostro progetto, perché questo è quello che ci piace fare e che ci riesce meglio.
10) L'ultima parola è vostra salutate chi e come volete!
Grazie per lo spazio che ci avete concesso, seguiteci sulle nostre pagine, sono previste due uscite per il 2015!