Il 19 Maggio 2017 uscirà per Seahorse Recordings il secondo album dei CLUSTERSUN Surfacing To Breathe, anticipato ad Aprile dal singolo+videoclip Raw Nerve. A tre anni di distanza dall’esordio con Out Of Your Ego (2014, Seahorse Recordings) la band di Catania espande ancor di più la propria miscela di riveberi shoegaze, massicci muri di suono, atmosfere psichedeliche e dilatazioni space rock. In questa intervista potrete conoscere meglio il combo Catanese.
01.Com'è nata la scelta del nome?
Il nome della band è uscito fuori in maniera del tutto casuale. Generalmente in sala prove ci lasciamo andare a lunghe jam e improvvisazioni, che registriamo sempre, in maniera da poterle successivamente riascoltare, valutare ed eventualmente sviluppare in tracce compiute. Per identificare questi “frammenti sonori” usiamo nomi evocativi di sonorità, band o proprio titoli di canzoni note storpiati in maniera comica o nonsense, così da ricordarci subito di cosa si tratta, anche qualora dovessimo recuperarle dopo qualche tempo. Spesso ci capita di storpiare il titolo di brani noti, e proprio una delle prime jam uscite fuori, che richiamava le atmosfere dello strumentale dei Pink Floyd “Cluster One”, venne battezzata Cluster Sun. Ancora la band non aveva nome, ma al momento di sceglierlo ci venne in mente di usare proprio questo, trasformato in parola unica: ci piaceva sia il suono in sé, che il concetto sotteso, molto psichedelico e quindi perfettamente adatto alla nostra musica.
02.Come nasce un brano?
Come anticipavamo prima, tutto nasce dalle jam session in sala prove, lavoriamo sempre su spunti che scaturiscano dall’interazione spontanea di tutti e quattro. Riascoltando queste sessioni andiamo poi ad isolare le parti più interessanti e attorno a queste costruiamo il brano. Spesso si tratta proprio di frammenti brevissimi, o proprio di suoni particolari; in altri casi, come per magia, sono uscite fuori canzoni con una struttura già quasi definitiva. Dopo aver fissato la parte strumentale, è la volta del testo. Lavorando in questa maniera ci assicuriamo che la cellula originaria sia sempre genuina e mai forzata o troppo “pensata”.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Siamo davvero entusiasti del lavoro svolto per “Surfacing To Breathe”, e i riscontri arrivati con l’uscita del singolo “Raw Nerve” e del suo videoclip, curato dai fantastici Samir Kharrat e Adriano Spadaro di Visualazer, stanno andando anche oltre le nostre più rosee aspettative. Dopo gli ottimi risultati del nostro primo album, “Out Of Your Ego” (2014), che ci ha dato credibilità in Italia e all’estero, portandoci a suonare fin negli Stati Uniti, non vedevamo l’ora di metterci alla prova nuovamente, consapevoli che il tempo trascorso e l’esperienza live avessero fatto maturare un approccio ancora più organico. Tre anni fa i brani erano nati con un piglio più etereo e una forte componente wave; le canzoni di “Surfacing To Breathe”, invece, sono evidentemente intrise del sudore e dei volumi del palco, pur senza rinunciare alle atmosfere più dilatate. Abbiamo spinto ancora di più sullo shoegaze e sulla psichedelia: il suono è più stratificato, muscolare e denso, grazie al grandissimo lavoro svolto in fase di missaggio da Alessio Pindinelli (chitarrista de La Casa Al Mare, che ha anche coprodotto con noi il disco) e Fabio Galeone del Wax Recording Studio di Roma, magnificato dal mastering di Carl Saff. Le registrazioni sono state condotte alla grande dal nostro tastierista Piergiorgio Campione allo Studio12 Recording di Catania, e questo ci ha consentito un efficace controllo sulle tracce e notevole libertà in termini di sperimentazione. Un aspetto che ci ha dato particolare gioia è stato poterci avvalere, per l’artwork del disco, delle opere della straordinaria Ilaria Facci, talento italiano della fotografia trapiantato a Londra e soprattutto persona dall’umanità infinita. È un onore poter vestire la nostra musica con la sua arte.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Forse è ancora passato troppo poco tempo dalla fine dei lavori per l’album, ma in questo momento non potremmo essere più soddisfatti di quanto prodotto. Probabilmente avremmo potuto essere più veloci in alcune fasi, ma abbiamo preferito curare ogni minimo dettaglio in maniera maniacale.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
C’è una grande qualità nella proposta, con diversi progetti validissimi soprattutto in ambito shoegaze, psych, dreamopop, post-punk, wave. Tuttavia questo bel fermento viene messo in risalto sempre meno di quel che meriterebbe. C’è meno entusiasmo e voglia di scoprire roba nuova e l’atteggiamento in genere un po’ più provinciale: in assenza dell’imbeccata decisiva di blog, siti e influencer vari della scena indie, il rischio di passare inosservati è concreto, ed è davvero un peccato.
06.Concerti dal vivo in programma?
Sicuramente celebreremo a maggio la release dell’album con un live davvero speciale nella nostra Catania, per poi proseguire con un tour che ci vedrà impegnati in diverse date, sia in Sicilia che nel resto d’Italia, e probabilmente anche in centro ed est Europa. Nel frattempo stiamo anche definendo per la primavera del 2018 un ritorno negli Stati Uniti, dopo la splendida esperienze del tour 2015.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "Clustersun "?
Certo, e in questo risiede buona parte dell’alchimia della band. Non siamo solo quattro persone che condividono una visione e un progetto musicale, siamo prima di tutto degli amici che adorano trascorrere tempo insieme e che sono in grado di raggiungere livelli di demenzial-cazzonaggine da premio (Ig)Nobel.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Sarebbe un sogno condividere il palco con Slowdive, My Bloody Valentine, Ride, The Jesus And Mary Chain, The Brian Jonestowne Massacre, Ringo Deathstarr, A Place To Bury Strangers, Cheathas, Minor Victories, Flyying Colours… potremmo andare avanti per giorni!
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Quello che facciamo adesso. Ma a volume ancora più alto.
10.L'ultima parola a voi.
Grazie mille per lo spazio dedicatoci. Vi ricordiamo che il nostro nuovo album “Surfacing To Breathe” uscirà il 19 Maggio in vinile/cd/digital per Seahorse recordings ed è già disponibile in pre-order su
http://clustersun.bandcamp.com/
http://www.facebook.com/CLUSTERSUN
http://twitter.com/CLUSTERSUN
http://www.youtube.com/user/CLUSTERSUN
Ihttp://instagram.com/clustersuntheband#
http://soundcloud.com/clustersun
01.Com'è nata la scelta del nome?
Il nome della band è uscito fuori in maniera del tutto casuale. Generalmente in sala prove ci lasciamo andare a lunghe jam e improvvisazioni, che registriamo sempre, in maniera da poterle successivamente riascoltare, valutare ed eventualmente sviluppare in tracce compiute. Per identificare questi “frammenti sonori” usiamo nomi evocativi di sonorità, band o proprio titoli di canzoni note storpiati in maniera comica o nonsense, così da ricordarci subito di cosa si tratta, anche qualora dovessimo recuperarle dopo qualche tempo. Spesso ci capita di storpiare il titolo di brani noti, e proprio una delle prime jam uscite fuori, che richiamava le atmosfere dello strumentale dei Pink Floyd “Cluster One”, venne battezzata Cluster Sun. Ancora la band non aveva nome, ma al momento di sceglierlo ci venne in mente di usare proprio questo, trasformato in parola unica: ci piaceva sia il suono in sé, che il concetto sotteso, molto psichedelico e quindi perfettamente adatto alla nostra musica.
02.Come nasce un brano?
Come anticipavamo prima, tutto nasce dalle jam session in sala prove, lavoriamo sempre su spunti che scaturiscano dall’interazione spontanea di tutti e quattro. Riascoltando queste sessioni andiamo poi ad isolare le parti più interessanti e attorno a queste costruiamo il brano. Spesso si tratta proprio di frammenti brevissimi, o proprio di suoni particolari; in altri casi, come per magia, sono uscite fuori canzoni con una struttura già quasi definitiva. Dopo aver fissato la parte strumentale, è la volta del testo. Lavorando in questa maniera ci assicuriamo che la cellula originaria sia sempre genuina e mai forzata o troppo “pensata”.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Siamo davvero entusiasti del lavoro svolto per “Surfacing To Breathe”, e i riscontri arrivati con l’uscita del singolo “Raw Nerve” e del suo videoclip, curato dai fantastici Samir Kharrat e Adriano Spadaro di Visualazer, stanno andando anche oltre le nostre più rosee aspettative. Dopo gli ottimi risultati del nostro primo album, “Out Of Your Ego” (2014), che ci ha dato credibilità in Italia e all’estero, portandoci a suonare fin negli Stati Uniti, non vedevamo l’ora di metterci alla prova nuovamente, consapevoli che il tempo trascorso e l’esperienza live avessero fatto maturare un approccio ancora più organico. Tre anni fa i brani erano nati con un piglio più etereo e una forte componente wave; le canzoni di “Surfacing To Breathe”, invece, sono evidentemente intrise del sudore e dei volumi del palco, pur senza rinunciare alle atmosfere più dilatate. Abbiamo spinto ancora di più sullo shoegaze e sulla psichedelia: il suono è più stratificato, muscolare e denso, grazie al grandissimo lavoro svolto in fase di missaggio da Alessio Pindinelli (chitarrista de La Casa Al Mare, che ha anche coprodotto con noi il disco) e Fabio Galeone del Wax Recording Studio di Roma, magnificato dal mastering di Carl Saff. Le registrazioni sono state condotte alla grande dal nostro tastierista Piergiorgio Campione allo Studio12 Recording di Catania, e questo ci ha consentito un efficace controllo sulle tracce e notevole libertà in termini di sperimentazione. Un aspetto che ci ha dato particolare gioia è stato poterci avvalere, per l’artwork del disco, delle opere della straordinaria Ilaria Facci, talento italiano della fotografia trapiantato a Londra e soprattutto persona dall’umanità infinita. È un onore poter vestire la nostra musica con la sua arte.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Forse è ancora passato troppo poco tempo dalla fine dei lavori per l’album, ma in questo momento non potremmo essere più soddisfatti di quanto prodotto. Probabilmente avremmo potuto essere più veloci in alcune fasi, ma abbiamo preferito curare ogni minimo dettaglio in maniera maniacale.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
C’è una grande qualità nella proposta, con diversi progetti validissimi soprattutto in ambito shoegaze, psych, dreamopop, post-punk, wave. Tuttavia questo bel fermento viene messo in risalto sempre meno di quel che meriterebbe. C’è meno entusiasmo e voglia di scoprire roba nuova e l’atteggiamento in genere un po’ più provinciale: in assenza dell’imbeccata decisiva di blog, siti e influencer vari della scena indie, il rischio di passare inosservati è concreto, ed è davvero un peccato.
06.Concerti dal vivo in programma?
Sicuramente celebreremo a maggio la release dell’album con un live davvero speciale nella nostra Catania, per poi proseguire con un tour che ci vedrà impegnati in diverse date, sia in Sicilia che nel resto d’Italia, e probabilmente anche in centro ed est Europa. Nel frattempo stiamo anche definendo per la primavera del 2018 un ritorno negli Stati Uniti, dopo la splendida esperienze del tour 2015.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "Clustersun "?
Certo, e in questo risiede buona parte dell’alchimia della band. Non siamo solo quattro persone che condividono una visione e un progetto musicale, siamo prima di tutto degli amici che adorano trascorrere tempo insieme e che sono in grado di raggiungere livelli di demenzial-cazzonaggine da premio (Ig)Nobel.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Sarebbe un sogno condividere il palco con Slowdive, My Bloody Valentine, Ride, The Jesus And Mary Chain, The Brian Jonestowne Massacre, Ringo Deathstarr, A Place To Bury Strangers, Cheathas, Minor Victories, Flyying Colours… potremmo andare avanti per giorni!
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Quello che facciamo adesso. Ma a volume ancora più alto.
10.L'ultima parola a voi.
Grazie mille per lo spazio dedicatoci. Vi ricordiamo che il nostro nuovo album “Surfacing To Breathe” uscirà il 19 Maggio in vinile/cd/digital per Seahorse recordings ed è già disponibile in pre-order su
http://clustersun.bandcamp.com/
http://www.facebook.com/CLUSTERSUN
http://twitter.com/CLUSTERSUN
http://www.youtube.com/user/CLUSTERSUN
Ihttp://instagram.com/clustersuntheband#
http://soundcloud.com/clustersun