Carissimi inesistenti,
eccomi a introdurre il Numero Due, terza uscita della nostra Rivista, particolarmente ricco e affascinante nel suo contesto. Con queste poche righe vorrei spostare la vostra attenzione sullo stato attuale del mercato discografico; non solo quello italiano, ma anche quello ben più esteso che comprende un po’ tutte la nazioni per le quali si può usare il termine mercato. Che la situazione sia radicalmente cambiata nell’arco di poco tempo è un fatto ormai conclamato.
Il consumo di musica si è sostanzialmente orientato verso due segmenti distinti e alquanto differenti tra loro.
Il primo riguarda l’utilizzo di tracce digitali: il consumatore ascolta prevalentemente musica scaricata dalla rete, oppure direttamente in streaming utilizzando operatori nati proprio per offrire questo genere di servizio, come l’ormai classico Spotify. A questo genere di ascoltatore la qualità del suono prodotto interessa relativamente poco: generalmente utilizza lettori dedicati o smartphones per placare la sua voglia di musica. Il secondo invece è quello più esigente: a questo interessa la qualità del suono, vuole possedere il disco in questione, e ascoltarselo nella sede più appropriata e con i mezzi a lui più consoni. Senza nulla togliere alla prima di queste due categorie, che tra le altre cose fattura svariati miliardi di euro, a noi interessa decisamente di più la seconda categoria, quella composta da acquirenti che sono attenti anche all’oggetto in sé, e non solamente al suo contenuto musicale.
Sia che si tratti di Compact Disc o di Long Playing, queste persone hanno in comune la voglia di tenere tra le mani un oggetto fisico riconducibile all’artista o alla Band del cuore, da conservare amorevolmente ascoltandolo in modo sicuramente più attento. Chi scrive, ovviamente, predilige il vinile, tuttavia è bene ricordare che attualmente la proposta commerciale delle varie etichette si è mirabilmente incanalata verso la pubblicazione di musica del passato, riproponendo dischi storicizzati, presentandoli in versioni che suonano in modo stupefacente. A ben vedere, le uscite riguardanti materiale di archivio sono pari a quelle dedicate alle novità, e su questo ci sarebbe da discutere, anche se in altra sede. La vera novità del momento, tuttavia, è il vinile, tornato prepotentemente di moda, e assunto a vera e propria icona da un pubblico, spesso molto giovane, che torna a scoprire le qualità da sempre proprie di questo nobile articolo. Le ristampe e le novità in vinile crescono enormemente, e nei negozi specializzati tornano a far bella mostra di sé sui grandi scaffali che li propongono, riempiendo di soddisfazione quelli che hanno sempre pensato di non poter prescindere dal questo supporto. Se poi consideriamo che le stampe attuali sono generalmente di qualità audiophile con 180 grammi di vinile vergine, è facile capire come l’ascolto sia diventato davvero una esperienza affascinante. Torneremo a parlare di questo argomento a noi particolarmente caro, che ci riguarda molto da vicino; a ben vedere la nostra scelta di uscire con una rivista cartacea in un momento nel quale si tende a digitalizzare tutto, è figlia dello stesso percorso.
Nel frattempo gustatevi questo numero, che “sbatte” Jimi Hendrix in copertina, dedicando al Mancino di Seattle un articolo riguardante il suo modo di fare Blues… e poi Bowie, Lennon, le recensioni e tanti altri articoli e argomenti che vi accompagneranno in questo terzo numero della nostra Rivista che comincia a prendere le sembianze che abbiamo pensato nel realizzarla. ll nostro percorso risulterà ancor più efficace se aumenteranno sempre più gli associati che, in quanto tali, ricevono tutte le uscite di Magazzini Inesistenti, il libro sulla musica del nostro Direttore e i gadgets che abbiamo previsto per quest’annata.
Per saperne di più visitate il nostro sito web e cliccate sul banner “Campagna associativa 2016”…
troverete tutte le informazioni utili per diventare membri della nostra Associazione culturale che vi promette sempre più belle novità, per produrre contenuti culturali all’altezza degli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati…
Buona lettura gente.
eccomi a introdurre il Numero Due, terza uscita della nostra Rivista, particolarmente ricco e affascinante nel suo contesto. Con queste poche righe vorrei spostare la vostra attenzione sullo stato attuale del mercato discografico; non solo quello italiano, ma anche quello ben più esteso che comprende un po’ tutte la nazioni per le quali si può usare il termine mercato. Che la situazione sia radicalmente cambiata nell’arco di poco tempo è un fatto ormai conclamato.
Il consumo di musica si è sostanzialmente orientato verso due segmenti distinti e alquanto differenti tra loro.
Il primo riguarda l’utilizzo di tracce digitali: il consumatore ascolta prevalentemente musica scaricata dalla rete, oppure direttamente in streaming utilizzando operatori nati proprio per offrire questo genere di servizio, come l’ormai classico Spotify. A questo genere di ascoltatore la qualità del suono prodotto interessa relativamente poco: generalmente utilizza lettori dedicati o smartphones per placare la sua voglia di musica. Il secondo invece è quello più esigente: a questo interessa la qualità del suono, vuole possedere il disco in questione, e ascoltarselo nella sede più appropriata e con i mezzi a lui più consoni. Senza nulla togliere alla prima di queste due categorie, che tra le altre cose fattura svariati miliardi di euro, a noi interessa decisamente di più la seconda categoria, quella composta da acquirenti che sono attenti anche all’oggetto in sé, e non solamente al suo contenuto musicale.
Sia che si tratti di Compact Disc o di Long Playing, queste persone hanno in comune la voglia di tenere tra le mani un oggetto fisico riconducibile all’artista o alla Band del cuore, da conservare amorevolmente ascoltandolo in modo sicuramente più attento. Chi scrive, ovviamente, predilige il vinile, tuttavia è bene ricordare che attualmente la proposta commerciale delle varie etichette si è mirabilmente incanalata verso la pubblicazione di musica del passato, riproponendo dischi storicizzati, presentandoli in versioni che suonano in modo stupefacente. A ben vedere, le uscite riguardanti materiale di archivio sono pari a quelle dedicate alle novità, e su questo ci sarebbe da discutere, anche se in altra sede. La vera novità del momento, tuttavia, è il vinile, tornato prepotentemente di moda, e assunto a vera e propria icona da un pubblico, spesso molto giovane, che torna a scoprire le qualità da sempre proprie di questo nobile articolo. Le ristampe e le novità in vinile crescono enormemente, e nei negozi specializzati tornano a far bella mostra di sé sui grandi scaffali che li propongono, riempiendo di soddisfazione quelli che hanno sempre pensato di non poter prescindere dal questo supporto. Se poi consideriamo che le stampe attuali sono generalmente di qualità audiophile con 180 grammi di vinile vergine, è facile capire come l’ascolto sia diventato davvero una esperienza affascinante. Torneremo a parlare di questo argomento a noi particolarmente caro, che ci riguarda molto da vicino; a ben vedere la nostra scelta di uscire con una rivista cartacea in un momento nel quale si tende a digitalizzare tutto, è figlia dello stesso percorso.
Nel frattempo gustatevi questo numero, che “sbatte” Jimi Hendrix in copertina, dedicando al Mancino di Seattle un articolo riguardante il suo modo di fare Blues… e poi Bowie, Lennon, le recensioni e tanti altri articoli e argomenti che vi accompagneranno in questo terzo numero della nostra Rivista che comincia a prendere le sembianze che abbiamo pensato nel realizzarla. ll nostro percorso risulterà ancor più efficace se aumenteranno sempre più gli associati che, in quanto tali, ricevono tutte le uscite di Magazzini Inesistenti, il libro sulla musica del nostro Direttore e i gadgets che abbiamo previsto per quest’annata.
Per saperne di più visitate il nostro sito web e cliccate sul banner “Campagna associativa 2016”…
troverete tutte le informazioni utili per diventare membri della nostra Associazione culturale che vi promette sempre più belle novità, per produrre contenuti culturali all’altezza degli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati…
Buona lettura gente.