01.Com'è nata la scelta del vostro nome?
In realtà non è mai stata una cosa ragionata. A volte ci siamo giustificati dicendo che la L alla fine di Marijuanal stesse per Legal, ma non è vero. La verità è che suonava bene e faceva sorridere sempre quando lo dicevi alla gente.
02.Come nasce generalmente un vostro brano?
(Spear) Per quanto riguarda me di solito il tutto parte mentre sono a lavoro, specialmente quando stocco la merce in magazzino, e quindi passo un paio di ore da solo. Fischietto qualcosa o tamburello le dita sugli scaffali, e se un giretto mi rimane in testa lo registro col telefono. Poi quando torno a casa lo riascolto e registro una prima demo con chitarra e batteria, che giro a Piledriver per una prima valutazione ed eventuali modifiche.
(Piledriver) Non esiste una sola via per comporre, ci sono tantissime situazioni che possono portare alla creazione di una idea da trasformare in un brano.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
(Spear) Né si né no. Personalmente dai tempi di Stoned Punk ad oggi credo (o almeno spero!) che siamo maturati sia a livello di suono che a livello di composizione. Però dal canto mio non ho ancora sentito quel sound che possa ritenere "definitivo". Comunque se dovessi valutare il lavoro che facciamo solo in base ai mezzi che abbiamo, direi che sono piuttosto soddisfatto.
(Piledriver) Di base tendo a non volermi mai accontentare in qualsiasi ambito, ho sempre il desiderio di poter migliorare.
04.C’è qualcosa che avreste voluto cambiare? Se sì, cosa?
Probabilmente a posteriori avremmo curato molto di più il sound delle chitarre su Stoned Punk.
Se poi avessimo immaginato il tipo di musica sul quale ci stiamo orientando ora, ci avremmo pensato due volte sul nome...
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
In Italia ci sono indubbiamente molti gruppi validi che non hanno assolutamente niente da invidiare alle band estere. Ora non staremo a fare la solita predica sul fatto che non vengano spinti a dovere, che non c'è spazio per gli artisti emergenti, e che ci sono troppe cover band. La verità è che la musica indipendente in Italia non ha le palle di arrogarsi uno spazio che è suo di diritto. Questo é spesso dovuto al modo di ragionare di molti musicisti, che si sentono delle prime donne, sempre in competizione, talvolta anche in modo scorretto. Insomma non c'é coesione. Quindi, senza andare ad incolpare la SIAE o i locali, che comunque hanno la loro parte in questa situazione, dovremmo prendercela in primis con noi stessi. Poi questa non è una realtà assoluta, ci sono diverse associazioni in città grandi come Milano o Roma che creano una buona sinergia tra organizzazione di eventi e qualità della musica, ma non è la norma purtroppo.
06.Concerti dal vivo in programma?
Dopo mille peripezie siamo riusciti a finire il gruppo trovando due ragazzi molto in gamba, ma purtroppo sono anche subentrati dei problemi che ci stan rallentando parecchio, quindi per adesso non abbiamo date imminenti.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto “Marijuanal”?
Finora non è mai capitato. viviamo relativamente distanti l'uno dall'altro e a dirla tutta non abbiamo mai sentito l'esigenza di frequentarci. La musica ci basta e avanza ed abbiamo creato una coesione che spesso stupisce noi stessi per primi
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
(Spear) NOFX su tutti.
(Piledriver) Non ho una band e basta in testa, più che altro il mio sogno è di poter suonare in Giappone.
09.In definitiva, che cosa pensate di fare “da grandi”?
(Spear) Sarebbe bello poter avviare un'etichetta o una società con studio di registrazione e mixaggio annessi, per poter dare voce ai millemila gruppi validi che suonano in locali semideserti in cambio di una pastasciutta.
(Piledriver) Riuscire a suonare con regolarità e conoscere tantissime persone per poter crescere come persone prima e musicisti poi.
10.L'ultima parola a voi.
(Spear) Grazie per ai lettori per averci letto! Se volete anche ascoltarci seguiteci su Facebook, Youtube e BandCamp, abbiamo canzoni per tutti i gusti!
(Piledriver) Coccodè!
In realtà non è mai stata una cosa ragionata. A volte ci siamo giustificati dicendo che la L alla fine di Marijuanal stesse per Legal, ma non è vero. La verità è che suonava bene e faceva sorridere sempre quando lo dicevi alla gente.
02.Come nasce generalmente un vostro brano?
(Spear) Per quanto riguarda me di solito il tutto parte mentre sono a lavoro, specialmente quando stocco la merce in magazzino, e quindi passo un paio di ore da solo. Fischietto qualcosa o tamburello le dita sugli scaffali, e se un giretto mi rimane in testa lo registro col telefono. Poi quando torno a casa lo riascolto e registro una prima demo con chitarra e batteria, che giro a Piledriver per una prima valutazione ed eventuali modifiche.
(Piledriver) Non esiste una sola via per comporre, ci sono tantissime situazioni che possono portare alla creazione di una idea da trasformare in un brano.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
(Spear) Né si né no. Personalmente dai tempi di Stoned Punk ad oggi credo (o almeno spero!) che siamo maturati sia a livello di suono che a livello di composizione. Però dal canto mio non ho ancora sentito quel sound che possa ritenere "definitivo". Comunque se dovessi valutare il lavoro che facciamo solo in base ai mezzi che abbiamo, direi che sono piuttosto soddisfatto.
(Piledriver) Di base tendo a non volermi mai accontentare in qualsiasi ambito, ho sempre il desiderio di poter migliorare.
04.C’è qualcosa che avreste voluto cambiare? Se sì, cosa?
Probabilmente a posteriori avremmo curato molto di più il sound delle chitarre su Stoned Punk.
Se poi avessimo immaginato il tipo di musica sul quale ci stiamo orientando ora, ci avremmo pensato due volte sul nome...
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
In Italia ci sono indubbiamente molti gruppi validi che non hanno assolutamente niente da invidiare alle band estere. Ora non staremo a fare la solita predica sul fatto che non vengano spinti a dovere, che non c'è spazio per gli artisti emergenti, e che ci sono troppe cover band. La verità è che la musica indipendente in Italia non ha le palle di arrogarsi uno spazio che è suo di diritto. Questo é spesso dovuto al modo di ragionare di molti musicisti, che si sentono delle prime donne, sempre in competizione, talvolta anche in modo scorretto. Insomma non c'é coesione. Quindi, senza andare ad incolpare la SIAE o i locali, che comunque hanno la loro parte in questa situazione, dovremmo prendercela in primis con noi stessi. Poi questa non è una realtà assoluta, ci sono diverse associazioni in città grandi come Milano o Roma che creano una buona sinergia tra organizzazione di eventi e qualità della musica, ma non è la norma purtroppo.
06.Concerti dal vivo in programma?
Dopo mille peripezie siamo riusciti a finire il gruppo trovando due ragazzi molto in gamba, ma purtroppo sono anche subentrati dei problemi che ci stan rallentando parecchio, quindi per adesso non abbiamo date imminenti.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto “Marijuanal”?
Finora non è mai capitato. viviamo relativamente distanti l'uno dall'altro e a dirla tutta non abbiamo mai sentito l'esigenza di frequentarci. La musica ci basta e avanza ed abbiamo creato una coesione che spesso stupisce noi stessi per primi
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
(Spear) NOFX su tutti.
(Piledriver) Non ho una band e basta in testa, più che altro il mio sogno è di poter suonare in Giappone.
09.In definitiva, che cosa pensate di fare “da grandi”?
(Spear) Sarebbe bello poter avviare un'etichetta o una società con studio di registrazione e mixaggio annessi, per poter dare voce ai millemila gruppi validi che suonano in locali semideserti in cambio di una pastasciutta.
(Piledriver) Riuscire a suonare con regolarità e conoscere tantissime persone per poter crescere come persone prima e musicisti poi.
10.L'ultima parola a voi.
(Spear) Grazie per ai lettori per averci letto! Se volete anche ascoltarci seguiteci su Facebook, Youtube e BandCamp, abbiamo canzoni per tutti i gusti!
(Piledriver) Coccodè!