“Non appartiene a me” è il primo singolo degli EVEL che anticipa l’album “Crepuscolare”. L'album sarà presentato in anteprima live domenica 13 novembre al Dedolor Music Headquarter, in via XX Settembre a Rovellasca (CO). Nel frattempo abbiamo scambiato due chiacchiere con Luca il portavoce degli Evel per scoprire qualcosa di più sulla band e sull'abum.
01.Com'è nata la scelta del nome?
Il nome EVEL è stato scelto per vari motivi: prima di tutto troviamo che abbia un bel suono e quando si parla di musica è fondamentale; secondo perché non ha lingua, funziona sia italiano che in inglese, è una parola per tutti; terzo perche riprende il suono di “evil” ed il nome di un famoso stuntman americano, Evel Knievel, per cui come biglietto da visita della band proietta subito un’immagine dinamica e nel mondo rock n’roll (corna al cielo!); infine perché è l’abbreviazione di “everlong (per sempre)” che è l’augurio che ci diamo per il gruppo.
02.Come nasce un brano?
Solitamente musica e testi nascono da una mia idea e vengono poi sviluppati ed arrangiati in sala prove da tutti e quattro. Da cosa nascano poi le idee iniziali è una domanda difficile a cui rispondere: c’è chi è più istintivo e scrive di getto e chi, come me, è più celebrale e scrive per il gusto di mettere insieme il puzzle di un’idea balenata in un momento di “ispirazione”. In ogni caso credo che sia, come ogni altra forma d’arte, una necessità di espressione che si concretizza in un modo troppo personale per riuscire a spiegarlo.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Molto soddisfatti! Ci siamo trovati davvero bene in studio con Andrea Cajelli a La Sauna Recording Studio (tra l’altro un posto magnifico direttamente sulla sponda del lago) per la registrazione dell’album “Crepuscolare”, ed ora siamo entusiasti di ciò che è nato. Sentivamo il bisogno di incidere questi pezzi e finalmente abbiamo fra le mani il frutto del nostro lavoro. È stato molto interessante anche lavorare al progetto grafico, che è basato su un concept “cosmico”, ed ora siamo in procinto di produrre il video del singolo “Non appartiene a me”.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Nulla, siamo felici di ciò che abbiamo fatto.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
Credo che la scena indipendente italiana sia assolutamente presente e viva, ci sono un sacco di ottimi artisti e band che producono musica interessante. Purtroppo ciò che è carente nel nostro Paese è la cultura musicale, l’interesse verso il nuovo e verso i prodotti di casa nostra; questo si ripercuote in particolare sull’ambito live: la maggior parte dei locali, soprattutto quelli che non hanno una vera storia di live alle spalle, non possono che fare i conti con la carenza di pubblico che porta a minori possibilità di esibirsi per le band emergenti e di conseguenza una maggior difficoltà a creare quell’interesse necessario a sviluppare la scena. È un circolo vizioso. Quel senso di appartenenza ad un mondo che vedeva la musica indipendente come parte centrale della propria vita, delle serate, degli interessi, ora a mio parere è venuto a mancare.
06.Concerti dal vivo in programma?
Prima di tutto il 13 novembre presenteremo in anteprima “Crepuscolare” presso Dedolor Music Headquarter a Rovallasca (CO), in uno speciale showcase in cui suoneremo tutto il disco live così come potete ascoltarlo nelle registrazioni. Per il 14, giorno dell’uscita vera e propria, abbiamo in programma una sorpresa multimediale; dopodiché annunceremo le date del tour promozionale, attualmente in preparazione, che speriamo possa toccare tutta l’Italia e anche l’estero. Ci stiamo lavorando…
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "Evel"?
Certo, siamo prima di tutto amici oltre che membri di EVEL. Abbiamo alcuni interessi comuni oltre a quello per la musica. Inoltre condividere momenti di vita è necessario per creare una vera band e non solo un gruppo di persone che si trova per suonare insieme.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Suonare live è sempre un’esperienza fantastica, ti permette di conoscere un sacco di persone e luoghi interessanti per cui siamo aperti a tutto. Se possiamo sognare, aprire una data live per una rock band come i Queens Of The Stone Age, che certamente sono fra i gruppi che ci hanno influenzato nella scrittura di questo disco, sarebbe favoloso!
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Siamo già “grandi” anagraficamente ed abbiamo un progetto musicale da portare avanti sperando che cresca sempre di più e ci possa dare delle belle soddisfazioni. Essenzialmente l’obiettivo è quello di fare musica!
10.L'ultima parola a voi.
Ok, allora chiudiamo con una parola che racchiude un po’ il nostro momento: CREPUSCOLARE!
01.Com'è nata la scelta del nome?
Il nome EVEL è stato scelto per vari motivi: prima di tutto troviamo che abbia un bel suono e quando si parla di musica è fondamentale; secondo perché non ha lingua, funziona sia italiano che in inglese, è una parola per tutti; terzo perche riprende il suono di “evil” ed il nome di un famoso stuntman americano, Evel Knievel, per cui come biglietto da visita della band proietta subito un’immagine dinamica e nel mondo rock n’roll (corna al cielo!); infine perché è l’abbreviazione di “everlong (per sempre)” che è l’augurio che ci diamo per il gruppo.
02.Come nasce un brano?
Solitamente musica e testi nascono da una mia idea e vengono poi sviluppati ed arrangiati in sala prove da tutti e quattro. Da cosa nascano poi le idee iniziali è una domanda difficile a cui rispondere: c’è chi è più istintivo e scrive di getto e chi, come me, è più celebrale e scrive per il gusto di mettere insieme il puzzle di un’idea balenata in un momento di “ispirazione”. In ogni caso credo che sia, come ogni altra forma d’arte, una necessità di espressione che si concretizza in un modo troppo personale per riuscire a spiegarlo.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Molto soddisfatti! Ci siamo trovati davvero bene in studio con Andrea Cajelli a La Sauna Recording Studio (tra l’altro un posto magnifico direttamente sulla sponda del lago) per la registrazione dell’album “Crepuscolare”, ed ora siamo entusiasti di ciò che è nato. Sentivamo il bisogno di incidere questi pezzi e finalmente abbiamo fra le mani il frutto del nostro lavoro. È stato molto interessante anche lavorare al progetto grafico, che è basato su un concept “cosmico”, ed ora siamo in procinto di produrre il video del singolo “Non appartiene a me”.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Nulla, siamo felici di ciò che abbiamo fatto.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
Credo che la scena indipendente italiana sia assolutamente presente e viva, ci sono un sacco di ottimi artisti e band che producono musica interessante. Purtroppo ciò che è carente nel nostro Paese è la cultura musicale, l’interesse verso il nuovo e verso i prodotti di casa nostra; questo si ripercuote in particolare sull’ambito live: la maggior parte dei locali, soprattutto quelli che non hanno una vera storia di live alle spalle, non possono che fare i conti con la carenza di pubblico che porta a minori possibilità di esibirsi per le band emergenti e di conseguenza una maggior difficoltà a creare quell’interesse necessario a sviluppare la scena. È un circolo vizioso. Quel senso di appartenenza ad un mondo che vedeva la musica indipendente come parte centrale della propria vita, delle serate, degli interessi, ora a mio parere è venuto a mancare.
06.Concerti dal vivo in programma?
Prima di tutto il 13 novembre presenteremo in anteprima “Crepuscolare” presso Dedolor Music Headquarter a Rovallasca (CO), in uno speciale showcase in cui suoneremo tutto il disco live così come potete ascoltarlo nelle registrazioni. Per il 14, giorno dell’uscita vera e propria, abbiamo in programma una sorpresa multimediale; dopodiché annunceremo le date del tour promozionale, attualmente in preparazione, che speriamo possa toccare tutta l’Italia e anche l’estero. Ci stiamo lavorando…
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "Evel"?
Certo, siamo prima di tutto amici oltre che membri di EVEL. Abbiamo alcuni interessi comuni oltre a quello per la musica. Inoltre condividere momenti di vita è necessario per creare una vera band e non solo un gruppo di persone che si trova per suonare insieme.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Suonare live è sempre un’esperienza fantastica, ti permette di conoscere un sacco di persone e luoghi interessanti per cui siamo aperti a tutto. Se possiamo sognare, aprire una data live per una rock band come i Queens Of The Stone Age, che certamente sono fra i gruppi che ci hanno influenzato nella scrittura di questo disco, sarebbe favoloso!
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Siamo già “grandi” anagraficamente ed abbiamo un progetto musicale da portare avanti sperando che cresca sempre di più e ci possa dare delle belle soddisfazioni. Essenzialmente l’obiettivo è quello di fare musica!
10.L'ultima parola a voi.
Ok, allora chiudiamo con una parola che racchiude un po’ il nostro momento: CREPUSCOLARE!