Gli Egosystema nascono come progetto in studio nel 2013, e come gran parte delle bands anche loro vanno incontro a quelli che sono cambi di Line Up e periodi di riflessioni, questo non ferma certo la voglia della band di proporsi in campo musicale a tal punto che nel 2014 pubblica il primo lavoro autoprodotto "Dentro Il Vuoto". A Febbraio del 2015 il chitarrista Jacopo Garimanno lascia la band rimpiazzato nell'immediato da Gabriele Conti che prenderà parte alla stesura dei nuovi brani.Gli ostacoli non finiscono qua e a Settembre del 2015 iniziano i problemi interni alla band così da costringere gli Egosystema ad un periodo di reflessione abbastanza prolungato. La voglia di fare musica e di mettersi in gioco porterà presto la band a riunirsi per gettare le fondamenta di quello che sarebbe stato il primo lavoro ufficiale dei Vercellesi così, con la line Up completa, a Novembre del 2016 gli Egosystema etìntrano in studio per la registrazione di "Change Reality" la cui promozione e distribuzione sarà affidata alla Italo-Inglese Ghost Label Record. La scia che la band ha deciso di seguire e che determina il sound generale è del buon Alternative Metal spalmato su dieci tracce, dove si possono apprezzare momenti melodici , dalle atmosfere suggestive come la open track "Change Reality", la bella e quasi straziante "You and Me" e " Forlon" per citarne alcune, sostenuti da suoni campionati e tappeti di tastiera ben costruiti che rendono il sound generale morbido e fluido. Gli Egosystema, hanno il pregio di proporsi come band aggressiva che riesce a creare brani pieni di adrenalina, dove la combinazione tra riff di chitarra ruvidi e grezzi e una sezione ritmica tecnica e martellante rende "Change Reality" un album originale, e come si direbbe in questi casi, la ciliegina sulla torta è una linea vocale ch svolge il suo compito in manieta egregia e senza mai uscire dai binari. Gli Egosystema, con questo lavoro ufficiale dimostrano sinergia e intesa oltre che un buon livello tecnico, tutti ingredienti per assicurarsi delle non poche soddisfazioni.
Quartetto di Vicenza che muove i primi passi nella musica a partire dal 2012. I "Virtual Time", questo il nome del combo formato nello specifico da Alessandro Meneghini alla batteria, Luca Gazzola alla chitarra e consolidata successivamente con l'arrivo di Marco Lucchini al basso e il cantante Filippo Lorenzo Mocellin, danno vita al primo Ep ufficiale dal titolo EP "Getting Twisted", e dopo un lungo tour che li vedrà impegnati anche in Spagna si mettono, nel 2015, a lavoro per la stesura dei brani che andranno a far parte del primo Full lenght ufficiale "Fire World II".La band di Vicenza non si ferma e continua a macinate kilometri in giro per promuovere il nuovo lavoro con l'intento deciso di pubblicare un nuovo lavoro che verrà fuori nel 2017 con l'album "Long Distance". Dodici tracce ricche di spunti vari dall'Hard Rock, al Progressive Rock fino a giungere a punte di Folk Rock che nell'insieme portano a un innovativo Alternative Rock stile anni '70. Suoni aggressivi generati da chitarre ruvide, sono ulteriormente rafforzati da una linea vocale incisiva e dalle tonalità calde. I "Virtual Time" ci deliziano di spunti anche melodici che riescono ad ammorbidire il sound creando atmosfere piacevole e di facile impatto, considerando anche una sezione ritmica essenziale. Buona prova per questa band di Vicenza che riesce a fare centro con semplicità e naturalezza. I Fankaz si formano nel 2003 con l'idea di suonare brani propri in stile Skate-core melodico. A distanza di tre anni pubblicano il primo Ep dal titolo "Don't Try This at Home" e sarà poi occasione per iniziare una nuova collaborazione con Alkemist Fanatix Europe. Il primo album ufficiale arriva nel 2008 "Slow Victims For Fast Predators".La band si dedicherà poi ad una serie di live che li vedrà impegnati in giro tra Slovacchia, Inghilterra, Repubblica Ceca e ancora Slovacchia. Nonostante i numerosi live la band non perde la voglia di comporre e così arriva il nuovo terzo lavoro "Seities" preceduto da "Burning leaves of empty fawns". "Seities" verrà realizzato sotto la produzione di Riccardo Daga, MIX al Mathlab Recording Studio (PO) di Jonathan Mazzeo and MASTER al New Alliance East, Cambridge (Massachusetts) di Nick Zampiello, con la supervisione della OverDub Recording/Aural Music Group. Un avvio al cardiopalmo con ritmi frenetici e pieni di adrenalina caratterizzano il lavoro del quartetto italiano che propone un Hardcore/Progressive, con interessanti spunti melodici. La buona sinergia che si viene a creare tra i ragazzi determina il buon risultato di "Seities". Ci limitiamo a scrivere buono perchè non possiamo omettere il fatto che ormai di questi generi musicali un pò americani se ne sentono a bizzeffe, cercando di emulare bands come ad esempio i Blink182, per citarne una. Lo schema ritmico è uguale per tutte le tracce momenti concitati che si alternano a spunti melodici dove chitarre pulite vanno ad intrecciarsi con riff più sporchi, il tutto ben sostenuto da una linea vocale in versione scream. La sezione ritmica si spalma veloce e tecnicamente perfetta andando a disegnare figure sonore d'impattto e che rendono l'album ancora più interessante. Buona questa terza prova che mette in risalto maturazione tecnica e nella ricerca del suono anche se non eccelle in originalità. "Primo" è l’album d’esordio del one man band Danilo Taddei, prodotto da Paolo Messere e pubblicato per Seahorse Recordings il 21 Aprile 2017. L'album è caratterizzato da quindici tracce che testimoniano anni di composizioni alcune impiegate per la realizzazione di Ep altre invece lasciate nel cassetto fino a quando sarebbe giunto il tempo adatto. "Primo" sembra essere stato il momento giusto, il tempo maturo per dare una forma a queste "idee" lasciate momentaneamente nel cassetto. Difficile etichettare il lavoro dell'artista che porpone un pop rock cantautoriale che vede innesti interessanti in chiave molto soft di suoni folk, alternative ed in alcuni casi elettronici, con liriche che si alternano tra l'italiano e l'inglese. Spunti melodici su tracce come "Run" e "Canzon@", lasciano il passo a momenti più ruvidi generati da una chitarra grezza evidenziata ancora di più da una voce corposa e ben impostata. Una leggera impennata ritmica con "Nice Shot" ravviva il lavoro regalandoci momenti concitati, senza mai perdere di vista quella che è la linea scelta da Danilo, una linea classica semplice e diretta, anche quando arriviamo alla traccia "Beautiful", bella malinconica quasi straziante scaldata dall'impiego in dose sapiente di archi che rendono il lavoro ancora più raffinato. bella prova quella che possiamo ascoltare in "Blues" un ibrido tra il classico blues suonato in chiave elettronica, ottenendo così una traccia, particolare e originale. "Primo" non è un disco facile, nonostante le sonorità siano attuali, un lavoro certamente di nicchia per intenditori dove l'unico scopo dell'artista a nostro parere ben riuscito è quello di far viaggiare l’ascoltatore presso mondi ed atmosfere facilmente rintracciabili tra le sue parole. Se cercate suoni freschi e innovativi qui siete nel posto giusto. |
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Dicembre 2017
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