Cinque ragazzi che provengono da esprienze diverse e che hanno deciso di mettere in piedi un progetto denominato Jx Arket. I Torinesi propongono un esplosivo Post Hardcore e da poco hanno pubblicato il nuovo album "Meet me abroad" via Scatti Vorticosi Records. Noi della redazione abbiamo ben recensito questo album e dunque ci ha fatto piaere scambiare due parole con questa nuova band
SGW: Ciao ragazzi e benvenuti nella nostra webzine. JX ARKET un nome curioso! com'è nata la scelta?
Ti sembrerà strano, ma i Jx Arket sono nati mangiando una pizza in cartone sotto l’insegna di un supermercato cinese della nostra città, il Jx Market, che però ha avuto per moltissimo tempo la M dell’insegna fulminata. Da lì il nome. Abbiamo citato questa cosa nel video del nostro singolo “I’ll be the one”. Che dici, chiediamo una sponsorizzazione?
SGW: Come nasce un brano! Prima i testi o il sound e chi è la mente del gruppo?
Già parlare di menti, per quanto ci riguarda, è decisamente eccessivo. Siamo 5 fulminati che si arrabattano tra le fatiche quotidiane cercando di mettere in musica quello che sentono. I pezzi nascono in sala prove e vengono sviluppati lì, senza pensarci troppo
SGW: Siete soddisfatti del vostro nuovo lavoro?
Siamo molto soddisfatti. E’ nato in maniera spontanea e velocissima, avendolo pensato, suonato in giro, poi registrato e prodotto nell’arco di un anno. Ci sembra comunichi quello che deve comunicare, in maniera diretta ed incisiva. A NOI, CI PIACE!
SGW: Cosa avreste voluto cambiare?
Nulla, questo primo anno è stato un turbinio di eventi ed emozioni ed è giusto che sia andato così.
SGW: Venite tutti da progetti e bands diverse! E' stato positivo? Che difficoltà iniziali avete incontrato?
La contaminazione non è sempre un bene. Arricchisce solo se si condivide una direzione. E’ vero, veniamo da band diverse, ma penso che avessimo in comune tanti anni di underground all’insegna della rabbia e dei sentimenti forti, cosa intrinseca in un certo ramo dell’underground torinese, pertanto non è stato difficile trovarsi su quel sentiero e seguire una strada insieme.
SGW: E poi la collaborazione con Scatti Vorticosi Records
Sì, Scatti Vorticosi ha creduto in noi da subito e di questo gli siamo molto grati. Segue una filosofia DIY che condividiamo, e ci sprona a collaborare con le altre band dell’etichetta per creare quel movimento culturale e sociale che tanto manca oggigiorno tra le band anche della stessa città.
SGW: Cosa ne pensate della scena musicale italiana?
Francamente, non ce ne frega un cazzo. Però è vero che la scena underground italiana è parecchio in fermento. Nel senso che fortunatamente c’è ancora tanta gente che ha voglia di sudare, di chiudersi in sala prove e provare a dire qualcosa attraverso la propria musica. Peraltro, la città da dove veniamo, Torino, è storicamente una città importante che in passato ha trascinato l’underground italiano con il suo alone nero, esoterico e rabbioso. Oggi credo che questo disagio sia ancora più forte. La Torino grigia brucia ancora. Quello che manca oggigiorno è un vero movimento collettivo che permetta alle band di crescere insieme, senza rivalità e con voglia di fare. Cosa che invece stanno facendo molto bene nel nordest Italia.
SGW: Concerti in vista?
Abbiamo due date il 20 e 21 Ottobre in Liguria, poi il 4 Novembre partiamo per un tour di 8 date tra Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria e Italia. Il 18 Novembre invece avremo il release party allo storico centro sociale occupato “El Paso” di Torino. Sulla nostra pagina Facebook potete trovare i dettagli di tutto.
SGW: Cosa bolle di nuovo nel pentolone JX Arket?
Il pentolone bolle sempre. E’ uscito da 15 giorni il disco ed abbiamo già due pezzi nuovi che non vediamo l’ora di registrare. Inoltre stiamo preparando il materiale per un nuovo video in prossima uscita. Siamo caldi, fateci suonare ahahah.
SGW: Bene ragazzi siamo in dirittura d'arrivo! L'ultima parola a voi!
Prima o poi, ci vediamo sopra o sotto un palco? #stayArket
SGW: Ciao ragazzi e benvenuti nella nostra webzine. JX ARKET un nome curioso! com'è nata la scelta?
Ti sembrerà strano, ma i Jx Arket sono nati mangiando una pizza in cartone sotto l’insegna di un supermercato cinese della nostra città, il Jx Market, che però ha avuto per moltissimo tempo la M dell’insegna fulminata. Da lì il nome. Abbiamo citato questa cosa nel video del nostro singolo “I’ll be the one”. Che dici, chiediamo una sponsorizzazione?
SGW: Come nasce un brano! Prima i testi o il sound e chi è la mente del gruppo?
Già parlare di menti, per quanto ci riguarda, è decisamente eccessivo. Siamo 5 fulminati che si arrabattano tra le fatiche quotidiane cercando di mettere in musica quello che sentono. I pezzi nascono in sala prove e vengono sviluppati lì, senza pensarci troppo
SGW: Siete soddisfatti del vostro nuovo lavoro?
Siamo molto soddisfatti. E’ nato in maniera spontanea e velocissima, avendolo pensato, suonato in giro, poi registrato e prodotto nell’arco di un anno. Ci sembra comunichi quello che deve comunicare, in maniera diretta ed incisiva. A NOI, CI PIACE!
SGW: Cosa avreste voluto cambiare?
Nulla, questo primo anno è stato un turbinio di eventi ed emozioni ed è giusto che sia andato così.
SGW: Venite tutti da progetti e bands diverse! E' stato positivo? Che difficoltà iniziali avete incontrato?
La contaminazione non è sempre un bene. Arricchisce solo se si condivide una direzione. E’ vero, veniamo da band diverse, ma penso che avessimo in comune tanti anni di underground all’insegna della rabbia e dei sentimenti forti, cosa intrinseca in un certo ramo dell’underground torinese, pertanto non è stato difficile trovarsi su quel sentiero e seguire una strada insieme.
SGW: E poi la collaborazione con Scatti Vorticosi Records
Sì, Scatti Vorticosi ha creduto in noi da subito e di questo gli siamo molto grati. Segue una filosofia DIY che condividiamo, e ci sprona a collaborare con le altre band dell’etichetta per creare quel movimento culturale e sociale che tanto manca oggigiorno tra le band anche della stessa città.
SGW: Cosa ne pensate della scena musicale italiana?
Francamente, non ce ne frega un cazzo. Però è vero che la scena underground italiana è parecchio in fermento. Nel senso che fortunatamente c’è ancora tanta gente che ha voglia di sudare, di chiudersi in sala prove e provare a dire qualcosa attraverso la propria musica. Peraltro, la città da dove veniamo, Torino, è storicamente una città importante che in passato ha trascinato l’underground italiano con il suo alone nero, esoterico e rabbioso. Oggi credo che questo disagio sia ancora più forte. La Torino grigia brucia ancora. Quello che manca oggigiorno è un vero movimento collettivo che permetta alle band di crescere insieme, senza rivalità e con voglia di fare. Cosa che invece stanno facendo molto bene nel nordest Italia.
SGW: Concerti in vista?
Abbiamo due date il 20 e 21 Ottobre in Liguria, poi il 4 Novembre partiamo per un tour di 8 date tra Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria e Italia. Il 18 Novembre invece avremo il release party allo storico centro sociale occupato “El Paso” di Torino. Sulla nostra pagina Facebook potete trovare i dettagli di tutto.
SGW: Cosa bolle di nuovo nel pentolone JX Arket?
Il pentolone bolle sempre. E’ uscito da 15 giorni il disco ed abbiamo già due pezzi nuovi che non vediamo l’ora di registrare. Inoltre stiamo preparando il materiale per un nuovo video in prossima uscita. Siamo caldi, fateci suonare ahahah.
SGW: Bene ragazzi siamo in dirittura d'arrivo! L'ultima parola a voi!
Prima o poi, ci vediamo sopra o sotto un palco? #stayArket