Anticipato dalle note malinconiche e sognanti di “I WON’T BE WATCHING”, il 28 ottobre 2016 esce “FITZCATALDO”, seconda prova discografica omonima della formazione milanese, in vinile a tiratura limitata disponibile ai concerti della band e in digitale (distr. Artist Firts Digital – promo. IndieBox Music). Una bella chiacchierata con questa giovane band ci ha permeso di conoscerli più affondo e di carpire curiosità sull'album e novità future in pentola.
01.Com'è nata la scelta del nome?
Nasce in un bar a tarda sera. Il riferimento è a Fitzcarraldo, il celebre film di Herzog, ma con Cataldo sembrava simpatico, in più siamo in Italia. In realtà avremmo voluto anche chiamarci Trivettes, perché ci ricordava il suono della parola "trio" ed era al tempo stesso un inno alla black power. Qui col rimando al sottovalutato compare di Walker Texas Ranger. Siamo stati per un certo periodo i "Fitzcataldo & The Trivettes", poi siamo stati distribuiti online con il nome tagliato. Da quel momento il nome è anche più facile da inserire sulle locandine, perché non occupiamo più troppo spazio. Ci è andata bene tutto sommato.
02.Come nasce un brano?
I brani prendono forma in base al nostro stato d'animo, i mood che ci sembrano più forti poi vengono accostati, stravolti o addirittura spostati da una canzone all'altra. Il lavoro non riguarda mai solo il singolo brano ma l'insieme dell'album. I brani comunque nascono dalle jam session in sala prove. Prima cerchiamo l'ispirazione e le idee, poi strutturiamo, e scriviamo le parole solo alla fine. In questo EP c'è più cantato che nel primo album, ed appunto non c'è probabilmente un singolo potente, come lo era stato "Bees" nel primo disco, le canzoni tra di loro sono più omogenee.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Siamo soddisfatti, nonostante ci abbiamo messo davvero molto tempo; siamo partiti l'inverno scorso con l'intenzione di fare uscire 4 pezzi e di lavorare in fretta già ad un album, a due anni dall'uscita del primo disco. L'EP è malinconico, a tratti cupo, perché è stato prodotto in un momento di cambiamenti, a livello di nostre vite personali. Anche per quanto riguarda l'approccio alla musica. Abbiamo provato a discostarci un po' dai riverberi "dream-pop", restituito la riconoscibilità alla voce e composto delle canzoni che ci sembrassero più attuali ed immediate. Adesso con questi brani faremo un mini-tour per locali in giro per l'Italia tra Novembre e Gennaio.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Questo EP è un lavoro in cui abbiamo voluto affinare la qualità della produzione, dell'esecuzione e dei suoni, mantenendo la collaborazione con lo stesso produttore/tecnico (Francesco Altare) con cui abbiamo lavorato anche al primo disco. Francesco ha fatto un lavoro eccelso, tra di noi invece abbiamo dovuto fare compromessi su molte scelte. Se nel primo disco avevamo sperimentato tante idee molto diverse tra loro, adesso ci stiamo dirigendo verso un genere che ci identifichi un po' di più. Ci fa piacere che tanti ci dicano che la nostra proposta è difficile da catalogare. Noi ce la mettiamo tutta per non essere percepiti come un gruppo "rock" in senso stretto, perché il rock in sé non è il senso di quello che vogliamo fare.Questo lavoro comunque è il punto di partenza per prendere direzioni più nette, è servito a farci capire cosa fare e cosa non fare nei prossimi mesi, e dove spingere il progetto in futuro.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
L'impressione è che l'ambiente indie così come l'industria musicale sia in difficoltà tutta, ed anche in veloce evoluzione. La cosa positiva è che tutto è in discussione. Quindi in teoria ci sono tantissime possibilità per pubblicare bei prodotti (in teoria…). É bello poi che l'attitudine indipendente resista, magari cambiando forma. Le proposte interessanti che creano spontaneamente appartenenza sembrano nascere dall'iniziativa di singoli gruppi/produttori che hanno un'idea forte e attuale (penso ai Pop X o a Miss Keta per esempio). Vediamo che l'ambiente dell'indie tradizionalmente inteso, quello a cui apparteniamo della "musica suonata", sembra un po' fossilizzato su distinzioni, generi e clichet del decennio scorso. Noi stessi ne siamo purtroppo influenzati. Ma siamo ottimisti e crediamo che presto si svecchierà tutto, c'è tanta musica nuova e bellissima in giro per la penisola.
06.Concerti dal vivo in programma?
Presentiamo l'EP all'Honky Tonky di Seregno il 19 Novembre, poi nei weekend successivi ci muoveremo un po' in tutta Italia; il 25 e 26 Novembre saremo rispettivamente a Carbonia (FireOne) e Sassari (The Hor), poi tra interviste varie qua e là ci faremo sentire a Dicembre anche a Genova (ven 9, Angelo Azzurro), a Milano (mer 14, Circolo Magnolia), a Bologna (ven 16, Alchemica) e a Molfetta (sab 17, Tesla). A Gennaio il tour invernale si chiuderà con una data il 13 a Verona (Il Blocco) e con un’intervista + live al Rock’n’Roll di Milano Centrale sabato 21. Ci sarebbe anche qualcos’altro da annunciare, ma per il momento non possiamo farlo. Tenete d’occhio la situazione sui vari social network e sul sito fitzcataldo.com per le novità.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "FITZCATALDO"?
Certo, essendo la nostra una passione nata da un'amicizia ci piace trovarci appena possibile per parlare del più e del meno. Siamo tutti amanti del trash, questo disco è nato guardando tra le altre cose la serie The Lady di Lory del Santo.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Con Kanye West.
Risposta paraculo: con i "Mach Shau!", un abbraccione ragazzi.
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Sperimenteremo, l'idea è di fare un bell'album nuovo con le idee che a poco a poco stanno affiorando, sicuramente un tour che ci porti anche dove non saremo andati con le date invernali discusse in quest’intervista.
10.L'ultima parola a voi.
Se non vi abbiamo annoiato troppo e state ancora leggendo, grazie, siamo veramente euforici. Per ogni altra cosa, c'è fitzcataldo.com.
Un abbraccio
01.Com'è nata la scelta del nome?
Nasce in un bar a tarda sera. Il riferimento è a Fitzcarraldo, il celebre film di Herzog, ma con Cataldo sembrava simpatico, in più siamo in Italia. In realtà avremmo voluto anche chiamarci Trivettes, perché ci ricordava il suono della parola "trio" ed era al tempo stesso un inno alla black power. Qui col rimando al sottovalutato compare di Walker Texas Ranger. Siamo stati per un certo periodo i "Fitzcataldo & The Trivettes", poi siamo stati distribuiti online con il nome tagliato. Da quel momento il nome è anche più facile da inserire sulle locandine, perché non occupiamo più troppo spazio. Ci è andata bene tutto sommato.
02.Come nasce un brano?
I brani prendono forma in base al nostro stato d'animo, i mood che ci sembrano più forti poi vengono accostati, stravolti o addirittura spostati da una canzone all'altra. Il lavoro non riguarda mai solo il singolo brano ma l'insieme dell'album. I brani comunque nascono dalle jam session in sala prove. Prima cerchiamo l'ispirazione e le idee, poi strutturiamo, e scriviamo le parole solo alla fine. In questo EP c'è più cantato che nel primo album, ed appunto non c'è probabilmente un singolo potente, come lo era stato "Bees" nel primo disco, le canzoni tra di loro sono più omogenee.
03.Siete soddisfatti del vostro lavoro?
Siamo soddisfatti, nonostante ci abbiamo messo davvero molto tempo; siamo partiti l'inverno scorso con l'intenzione di fare uscire 4 pezzi e di lavorare in fretta già ad un album, a due anni dall'uscita del primo disco. L'EP è malinconico, a tratti cupo, perché è stato prodotto in un momento di cambiamenti, a livello di nostre vite personali. Anche per quanto riguarda l'approccio alla musica. Abbiamo provato a discostarci un po' dai riverberi "dream-pop", restituito la riconoscibilità alla voce e composto delle canzoni che ci sembrassero più attuali ed immediate. Adesso con questi brani faremo un mini-tour per locali in giro per l'Italia tra Novembre e Gennaio.
04.Che cosa avreste voluto cambiare?
Questo EP è un lavoro in cui abbiamo voluto affinare la qualità della produzione, dell'esecuzione e dei suoni, mantenendo la collaborazione con lo stesso produttore/tecnico (Francesco Altare) con cui abbiamo lavorato anche al primo disco. Francesco ha fatto un lavoro eccelso, tra di noi invece abbiamo dovuto fare compromessi su molte scelte. Se nel primo disco avevamo sperimentato tante idee molto diverse tra loro, adesso ci stiamo dirigendo verso un genere che ci identifichi un po' di più. Ci fa piacere che tanti ci dicano che la nostra proposta è difficile da catalogare. Noi ce la mettiamo tutta per non essere percepiti come un gruppo "rock" in senso stretto, perché il rock in sé non è il senso di quello che vogliamo fare.Questo lavoro comunque è il punto di partenza per prendere direzioni più nette, è servito a farci capire cosa fare e cosa non fare nei prossimi mesi, e dove spingere il progetto in futuro.
05.Dateci un vostro parere sulla situazione attuale della musica indipendente in Italia!
L'impressione è che l'ambiente indie così come l'industria musicale sia in difficoltà tutta, ed anche in veloce evoluzione. La cosa positiva è che tutto è in discussione. Quindi in teoria ci sono tantissime possibilità per pubblicare bei prodotti (in teoria…). É bello poi che l'attitudine indipendente resista, magari cambiando forma. Le proposte interessanti che creano spontaneamente appartenenza sembrano nascere dall'iniziativa di singoli gruppi/produttori che hanno un'idea forte e attuale (penso ai Pop X o a Miss Keta per esempio). Vediamo che l'ambiente dell'indie tradizionalmente inteso, quello a cui apparteniamo della "musica suonata", sembra un po' fossilizzato su distinzioni, generi e clichet del decennio scorso. Noi stessi ne siamo purtroppo influenzati. Ma siamo ottimisti e crediamo che presto si svecchierà tutto, c'è tanta musica nuova e bellissima in giro per la penisola.
06.Concerti dal vivo in programma?
Presentiamo l'EP all'Honky Tonky di Seregno il 19 Novembre, poi nei weekend successivi ci muoveremo un po' in tutta Italia; il 25 e 26 Novembre saremo rispettivamente a Carbonia (FireOne) e Sassari (The Hor), poi tra interviste varie qua e là ci faremo sentire a Dicembre anche a Genova (ven 9, Angelo Azzurro), a Milano (mer 14, Circolo Magnolia), a Bologna (ven 16, Alchemica) e a Molfetta (sab 17, Tesla). A Gennaio il tour invernale si chiuderà con una data il 13 a Verona (Il Blocco) e con un’intervista + live al Rock’n’Roll di Milano Centrale sabato 21. Ci sarebbe anche qualcos’altro da annunciare, ma per il momento non possiamo farlo. Tenete d’occhio la situazione sui vari social network e sul sito fitzcataldo.com per le novità.
07.Vi frequentate anche al di fuori del contesto "FITZCATALDO"?
Certo, essendo la nostra una passione nata da un'amicizia ci piace trovarci appena possibile per parlare del più e del meno. Siamo tutti amanti del trash, questo disco è nato guardando tra le altre cose la serie The Lady di Lory del Santo.
08.Con chi vi piacerebbe andare in tour?
Con Kanye West.
Risposta paraculo: con i "Mach Shau!", un abbraccione ragazzi.
09.In definitiva che cosa farete da grandi?
Sperimenteremo, l'idea è di fare un bell'album nuovo con le idee che a poco a poco stanno affiorando, sicuramente un tour che ci porti anche dove non saremo andati con le date invernali discusse in quest’intervista.
10.L'ultima parola a voi.
Se non vi abbiamo annoiato troppo e state ancora leggendo, grazie, siamo veramente euforici. Per ogni altra cosa, c'è fitzcataldo.com.
Un abbraccio