Dalle ceneri degli Yattafunk I due fratelli Mangano, danno vita ad un nuovo progetto completamente diverso sia per sonorità che per lingua dei testi ( da testi in inglese siamo passati a liriche in Italiano), creando così I L'ORA X che debuttano per la Ghost Label Record. La nostra recensione positiva ci aveva ulteriormente incuriositi su quello che poteva essere questo nuovo percorso artistico e noi abbiamo fatto due chiacchiere con Gabriele leader della band romana ed ecco che cosa ne è venuto fuori:
01. Da Yattafunk a L'ORA X! Come ci siamo arrivati a questo punto?
Molto semplicemente in realtà. Gli Yattafunk, dopo un intensissimo anno di duro lavoro, sono stati momentaneamente congelati per permettere alla line-up di rinnovarsi dopo l'abbandono o la "sparizione nel nulla" di alcuni elementi. In attesa dei provini, se cosi vogliamo chiamarli, che stiamo facendo per tornare alla grande on stage, c'erano queste tracce che io e mio fratello avevamo registrato per un progetto che sarebbe dovuto essere solista inizialmente, ma che poi ho deciso di trasformare in una vera e propria band, two-men band attualmente.
02. Un genere quello dei L'ORA X più genuino rispetto a quello degli Yattafunk! a cosa è dovuta questa scelta?
Io, sicuramente molto più di mio fratello, sono stato completamente conquistato dal new metal di metà anni '90. In un determinato periodo della mia vita musicale ho sentito l'impulso di scrivere qualcosa su quella falsa riga, anche se con dieci anni di ritardo probabilmente, questo lo ammetto. Gli Yattafunk invece avevano al suo interno le idee di tutti e quattro i componenti, chi più, chi meno, chi quasi nulla ma comunque non era solo farina del mio sacco e questo rende chiaramente i due progetti completamente differenti.
03. Parlateci di "Sottovoce".
"Sottovoce" come accennato, è nato con l'idea di essere un progetto solista. Ovviamente non avrei potuto fare a meno dell'aiuto di mio fratello che ha suonato ed è rimasto con me per tutta la durata delle sessioni di registrazione, un mese circa, vicino Parma. Poi l'idea ha cominciato a piacermi sempre di meno ma nel frattempo nascevano gli Yattafunk. Ho sempre pensato che un giorno avrei rispolverato queste tracce e cosi ho fatto. Abbiamo fondato questa band, ho parlato del progetto a Leandro dell'etichetta Ghost Label Record ed eccoci qua. Sottovoce parla una lingua che tutti possono capire. Parla d'amore, di sconfitta, di rivincita, di paure. Ci conviviamo tutti e ne parliamo 'sottovoce', appunto, nel profondo con noi stessi.
04. Con i testi in italiano non vi sentite un pò più limitati?
Certamente l'alternative rock/metal non è nato qui. Certamente non ha trovato terreno fertile qui. E certamente non gode di maggior popolarità qui. Se poi vogliamo cantarci in italiano sopra, si, forse sono un pazzo ma sai, se avessi solo fame di riflettori e copertine, non avrei mai nemmeno comprato un distorsore.
05. Come sta andando l'album di debutto?
Come ogni prodotto che non è osannato da critica e mass-media ma che vive semplicemente nel mondo underground, c'è a chi piace e a chi no. Qualcuno condivide il coraggio di cantare in italiano, qualcun altro contribuisce a mantenere viva l'idea che il metal funziona solo in inglese. Fondamentalmente fino ad oggi le recensioni sono state in maggioranza positive, complice sicuramente anche la qualità della registrazione, cosa che ancora non viene sempre presa in considerazione da troppe band che si accontentano del fai da tè.
06. State pensando di portare il progetto anche dal vivo?
Non sarebbe una cattiva idea. Come non sarebbe una cattiva idea ripartire il prima possibile anche con gli Yattafunk. Il palco è la mia seconda casa, ci sto bene sopra, qualunque progetto poi meriterebbe di essere valutato anche dal vivo oltre che su album.
07. Preferite un tour in Italia o all'estero?
Per semplici motivi economici, se all'estero fosse retribuito bene sarebbe sicuramente un'occasione da prendere al volo. Nei momenti di pausa si potrebbe visitare il posto, provare qualche birra locale, eh eh.
08. Quanto tempo vi impegna il progetto L'ORA X?
In realtà non tantissimo. Si, le interviste, qualche foto ma non avendo una prospettiva live al momento, le prove non sono cosi frequenti. Ma riusciamo a ritagliare tempo per entrambi i progetti, poi ci saranno dei momenti particolari in cui uno sovrasterà l'altro.
09. L'ultima parola a voi!
Come sempre un ringraziamento alla redazione per il tempo concesso e a chi ha dedicato due minuti per leggere questa intervista. Seguiteci sui social, ascoltateci su Spotify!
01. Da Yattafunk a L'ORA X! Come ci siamo arrivati a questo punto?
Molto semplicemente in realtà. Gli Yattafunk, dopo un intensissimo anno di duro lavoro, sono stati momentaneamente congelati per permettere alla line-up di rinnovarsi dopo l'abbandono o la "sparizione nel nulla" di alcuni elementi. In attesa dei provini, se cosi vogliamo chiamarli, che stiamo facendo per tornare alla grande on stage, c'erano queste tracce che io e mio fratello avevamo registrato per un progetto che sarebbe dovuto essere solista inizialmente, ma che poi ho deciso di trasformare in una vera e propria band, two-men band attualmente.
02. Un genere quello dei L'ORA X più genuino rispetto a quello degli Yattafunk! a cosa è dovuta questa scelta?
Io, sicuramente molto più di mio fratello, sono stato completamente conquistato dal new metal di metà anni '90. In un determinato periodo della mia vita musicale ho sentito l'impulso di scrivere qualcosa su quella falsa riga, anche se con dieci anni di ritardo probabilmente, questo lo ammetto. Gli Yattafunk invece avevano al suo interno le idee di tutti e quattro i componenti, chi più, chi meno, chi quasi nulla ma comunque non era solo farina del mio sacco e questo rende chiaramente i due progetti completamente differenti.
03. Parlateci di "Sottovoce".
"Sottovoce" come accennato, è nato con l'idea di essere un progetto solista. Ovviamente non avrei potuto fare a meno dell'aiuto di mio fratello che ha suonato ed è rimasto con me per tutta la durata delle sessioni di registrazione, un mese circa, vicino Parma. Poi l'idea ha cominciato a piacermi sempre di meno ma nel frattempo nascevano gli Yattafunk. Ho sempre pensato che un giorno avrei rispolverato queste tracce e cosi ho fatto. Abbiamo fondato questa band, ho parlato del progetto a Leandro dell'etichetta Ghost Label Record ed eccoci qua. Sottovoce parla una lingua che tutti possono capire. Parla d'amore, di sconfitta, di rivincita, di paure. Ci conviviamo tutti e ne parliamo 'sottovoce', appunto, nel profondo con noi stessi.
04. Con i testi in italiano non vi sentite un pò più limitati?
Certamente l'alternative rock/metal non è nato qui. Certamente non ha trovato terreno fertile qui. E certamente non gode di maggior popolarità qui. Se poi vogliamo cantarci in italiano sopra, si, forse sono un pazzo ma sai, se avessi solo fame di riflettori e copertine, non avrei mai nemmeno comprato un distorsore.
05. Come sta andando l'album di debutto?
Come ogni prodotto che non è osannato da critica e mass-media ma che vive semplicemente nel mondo underground, c'è a chi piace e a chi no. Qualcuno condivide il coraggio di cantare in italiano, qualcun altro contribuisce a mantenere viva l'idea che il metal funziona solo in inglese. Fondamentalmente fino ad oggi le recensioni sono state in maggioranza positive, complice sicuramente anche la qualità della registrazione, cosa che ancora non viene sempre presa in considerazione da troppe band che si accontentano del fai da tè.
06. State pensando di portare il progetto anche dal vivo?
Non sarebbe una cattiva idea. Come non sarebbe una cattiva idea ripartire il prima possibile anche con gli Yattafunk. Il palco è la mia seconda casa, ci sto bene sopra, qualunque progetto poi meriterebbe di essere valutato anche dal vivo oltre che su album.
07. Preferite un tour in Italia o all'estero?
Per semplici motivi economici, se all'estero fosse retribuito bene sarebbe sicuramente un'occasione da prendere al volo. Nei momenti di pausa si potrebbe visitare il posto, provare qualche birra locale, eh eh.
08. Quanto tempo vi impegna il progetto L'ORA X?
In realtà non tantissimo. Si, le interviste, qualche foto ma non avendo una prospettiva live al momento, le prove non sono cosi frequenti. Ma riusciamo a ritagliare tempo per entrambi i progetti, poi ci saranno dei momenti particolari in cui uno sovrasterà l'altro.
09. L'ultima parola a voi!
Come sempre un ringraziamento alla redazione per il tempo concesso e a chi ha dedicato due minuti per leggere questa intervista. Seguiteci sui social, ascoltateci su Spotify!